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− | Stava ancora attendendo a suoi studi il nostro Don Gioseppe quando da Iddio li fu mandata una grave, e pericolosa infermità per maggiormente purificarlo, e megliorarlo da qualche negligenza, e tepidezza nel divin servizio. Del che benissimo accortosi il prudente e casto giovane, e desideroso di corrispondere ad una sì paterna ammonizione e considerando che nello stato sacerdotale sarebbe più piaciuto a Dio, et che per la quotidiana unione con l'istesso per mezzo del Sacrosanto Sacrificio della Messa, sarebbe stato più forte a resistere a' maliziosi e lusinghieri colpi de' communi inimici, infermo di corpo, ma di mente purificata, si rivoltò a Dio et li offerse con voto la sua Purità verginale promettendoli di farsi Sacerdote, se si compiaceva di darli la sanità del corpo. Non fu sorda la bontà del Signore a sì giusta domanda, come che più pronta a dare che non a ricevere: apena hebbe dette quelle parole, che si ritrovò del tutto sano, e postosi ben presto in via alla sua Patria se ne ritornò, e parlato di questo suo desiderio con il Rev.mo Sig. Vico Generale | + | Stava ancora attendendo a suoi studi il nostro Don Gioseppe quando da Iddio li fu mandata una grave, e pericolosa infermità per maggiormente purificarlo, e megliorarlo da qualche negligenza, e tepidezza nel divin servizio. Del che benissimo accortosi il prudente e casto giovane, e desideroso di corrispondere ad una sì paterna ammonizione e considerando che nello stato sacerdotale sarebbe più piaciuto a Dio, et che per la quotidiana unione con l'istesso per mezzo del Sacrosanto Sacrificio della Messa, sarebbe stato più forte a resistere a' maliziosi e lusinghieri colpi de' communi inimici, infermo di corpo, ma di mente purificata, si rivoltò a Dio et li offerse con voto la sua Purità verginale promettendoli di farsi Sacerdote, se si compiaceva di darli la sanità del corpo. Non fu sorda la bontà del Signore a sì giusta domanda, come che più pronta a dare che non a ricevere: apena hebbe dette quelle parole, che si ritrovò del tutto sano, e postosi ben presto in via alla sua Patria se ne ritornò, e parlato di questo suo desiderio con il Rev.mo Sig. Vico Generale<ref group='Notas'>A margine v'è questa correzione: « Capitolare per esser sedia vacante in Urgel ».</ref> di Urgel con molto gusto di ambidue, per impositione bireti li conferì un benefitio nella chiesa di S. Stefano, con il quale si potesse ordinare, et con le dovute dimisorie del suo Ordinario, fu ordinato de' quattro Minori a 17 decembre 1580 da Mons. Ill.mo Pietro Frago Vescovo di Osca, havendo già l'età di ventitre e più anni, nel qual tempo passò a miglior vita la Sig.ra Maria Gastonio madre meritevole per le sue virtù e cristiana pietà del nostro Don Giuseppe. Dopo il quale sacro Ordine per la sua bontà di vita e la sua conoscienza in tutte quelle parti, fu chiamato per suo aggiutante di studio da quel gran litterato il maggior di tutta la Spagna in quel tempo, et insigne Prelato Mons. Sig. Ill.mo Gaspar Giovanni della Figuera Vescovo di Balbastro<ref group='Notas'>In margine si legge questa correzione: « Cum Episcopo Barbastr. nunquam fuit Ven. Pater sed Jaccae »</ref>, il quale hebbe per discepoli li maggiori lettori di Salamanca, come il Bagnez, et il Medina. Stette con questo insigne Prelato non poco tempo, perfettionandosi nelle lettere, e virtù, dal quale fu anche ordinato Diacono nella santa cappella di S. Sebastiano" a* dì nove aprile 1583 con molta consolatane di ambidue. Essendo stato nominato e consacrato per Vescovo di Urgel Ill.mo Mons. Sig. Don Ugo Frate Ambrosio Moncada già monaco camaldolese nel sacro Eremo di Toscana, e giunto al suo vescovado fu da questo Prelato il nostro Don Gioseppe ordinato Sacerdote a dì 17 decembre 1583 in modo che in meno di un anno mandò in effetto il voto fatto di esser Sacerdote; e non iscordan-dosi della gratia ricevuta da S.D. M.tà si rendette Sacerdote non solo di dignità, ma etiam di costumi, in tanto che era un specchio di ogni perfettione nella città e corte di così insigne Prelato di Balbastro. |
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Cap. 4 Come il nostro D. Gioseppe si ordinò in Sacris et fu dal Vescovo di Balbastro preso per suo aggiuntante di studio
Stava ancora attendendo a suoi studi il nostro Don Gioseppe quando da Iddio li fu mandata una grave, e pericolosa infermità per maggiormente purificarlo, e megliorarlo da qualche negligenza, e tepidezza nel divin servizio. Del che benissimo accortosi il prudente e casto giovane, e desideroso di corrispondere ad una sì paterna ammonizione e considerando che nello stato sacerdotale sarebbe più piaciuto a Dio, et che per la quotidiana unione con l'istesso per mezzo del Sacrosanto Sacrificio della Messa, sarebbe stato più forte a resistere a' maliziosi e lusinghieri colpi de' communi inimici, infermo di corpo, ma di mente purificata, si rivoltò a Dio et li offerse con voto la sua Purità verginale promettendoli di farsi Sacerdote, se si compiaceva di darli la sanità del corpo. Non fu sorda la bontà del Signore a sì giusta domanda, come che più pronta a dare che non a ricevere: apena hebbe dette quelle parole, che si ritrovò del tutto sano, e postosi ben presto in via alla sua Patria se ne ritornò, e parlato di questo suo desiderio con il Rev.mo Sig. Vico Generale[Notas 1] di Urgel con molto gusto di ambidue, per impositione bireti li conferì un benefitio nella chiesa di S. Stefano, con il quale si potesse ordinare, et con le dovute dimisorie del suo Ordinario, fu ordinato de' quattro Minori a 17 decembre 1580 da Mons. Ill.mo Pietro Frago Vescovo di Osca, havendo già l'età di ventitre e più anni, nel qual tempo passò a miglior vita la Sig.ra Maria Gastonio madre meritevole per le sue virtù e cristiana pietà del nostro Don Giuseppe. Dopo il quale sacro Ordine per la sua bontà di vita e la sua conoscienza in tutte quelle parti, fu chiamato per suo aggiutante di studio da quel gran litterato il maggior di tutta la Spagna in quel tempo, et insigne Prelato Mons. Sig. Ill.mo Gaspar Giovanni della Figuera Vescovo di Balbastro[Notas 2], il quale hebbe per discepoli li maggiori lettori di Salamanca, come il Bagnez, et il Medina. Stette con questo insigne Prelato non poco tempo, perfettionandosi nelle lettere, e virtù, dal quale fu anche ordinato Diacono nella santa cappella di S. Sebastiano" a* dì nove aprile 1583 con molta consolatane di ambidue. Essendo stato nominato e consacrato per Vescovo di Urgel Ill.mo Mons. Sig. Don Ugo Frate Ambrosio Moncada già monaco camaldolese nel sacro Eremo di Toscana, e giunto al suo vescovado fu da questo Prelato il nostro Don Gioseppe ordinato Sacerdote a dì 17 decembre 1583 in modo che in meno di un anno mandò in effetto il voto fatto di esser Sacerdote; e non iscordan-dosi della gratia ricevuta da S.D. M.tà si rendette Sacerdote non solo di dignità, ma etiam di costumi, in tanto che era un specchio di ogni perfettione nella città e corte di così insigne Prelato di Balbastro.