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Non abbattendo le onde furiose del mare de' travagli, perse-quitioni e calunnie il forte e ben fondato scoglio del cuore del N.V.P. Gioseppe Fondatore e Generale non nasce perchè non sia di carne, e soggetto alle passioni naturali, né perchè svisceratissimamente non ami le Scuole Pie, parto suo formato, et allevato con il proprio suo sangue degli occhi e del cuore. Ma perchè havendo operato il tutto per pura gloria di Dio, et utile dei prossimi, e niente per se stesso, teniva per certo, et indubitato di non potere perdere cosa alcuna del suo, come che non ve ne conosceva, e che come cosa di S.D.M. essa la manegiava, e guidava a suo modo, et che in questo consisteva là maggior gloria di Dio, da esso solamente desiderata e procurata, e che delli poveri proprio suo era haverne cura, il che lo teniva per certo. | Non abbattendo le onde furiose del mare de' travagli, perse-quitioni e calunnie il forte e ben fondato scoglio del cuore del N.V.P. Gioseppe Fondatore e Generale non nasce perchè non sia di carne, e soggetto alle passioni naturali, né perchè svisceratissimamente non ami le Scuole Pie, parto suo formato, et allevato con il proprio suo sangue degli occhi e del cuore. Ma perchè havendo operato il tutto per pura gloria di Dio, et utile dei prossimi, e niente per se stesso, teniva per certo, et indubitato di non potere perdere cosa alcuna del suo, come che non ve ne conosceva, e che come cosa di S.D.M. essa la manegiava, e guidava a suo modo, et che in questo consisteva là maggior gloria di Dio, da esso solamente desiderata e procurata, e che delli poveri proprio suo era haverne cura, il che lo teniva per certo. |
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Cap. 24 Fortezza d'animo e confidenza in Dio de! N.VJP. Fondatore Generale
Non abbattendo le onde furiose del mare de' travagli, perse-quitioni e calunnie il forte e ben fondato scoglio del cuore del N.V.P. Gioseppe Fondatore e Generale non nasce perchè non sia di carne, e soggetto alle passioni naturali, né perchè svisceratissimamente non ami le Scuole Pie, parto suo formato, et allevato con il proprio suo sangue degli occhi e del cuore. Ma perchè havendo operato il tutto per pura gloria di Dio, et utile dei prossimi, e niente per se stesso, teniva per certo, et indubitato di non potere perdere cosa alcuna del suo, come che non ve ne conosceva, e che come cosa di S.D.M. essa la manegiava, e guidava a suo modo, et che in questo consisteva là maggior gloria di Dio, da esso solamente desiderata e procurata, e che delli poveri proprio suo era haverne cura, il che lo teniva per certo.
Ma perchè come Padre e Fondatore esso haveva allevati noi tutti con il latte delle sue paterne essortationi, e caritative ammoni-tioni vedendoci non anche sì saldi ad un sì gran colpo di mortifica-tione andava sempre consolandoci con sue lettere, et insiememente disponendoci a pigliare con allegrezza quanto fosse stato determinato dal sacrosanto concistoro della SS .ma Trinità, nella quale solo haveva posta la sua speranza et desiderava che ancora noi tutti ci sottomettessimo, e sperassimo.
Porrò qui quelle lettere, che io tengo delle sue in questo particolare, e tempo.
Lettera
A tergo: Al P. Vincenzo della Concettione Sacerdote nelle Scuole Pie - Napoli
Intus: Pax Xpi.
Ho ricevuto la lett.a di V. R. delli 17 del corr.te e gli dico che ancora non è uscita cosa alcuna in luce circa la resolut.e delle cose nre, quale però stiamo aspettando di giorno in giorno da S. Sta. E se bene alcuni vanno scrivendo certi mali pronostichi, spero niente di meno in Dio Bened.° che la Relig.6 restarà in piedi e maggiormente ancora debba crescere per utile de prossimi.
Non manchino costì intanto di fare orat.ne al Sig.re acciò si compiaccia di far quello che sia per essere di maggior sua gloria. Si è vista la lett.a del P. Pietrasanta alla quale hanno li P.ri fatto risposta, e credo che anco costì sarà mandata, che è quanto mi occorre et il Sig.re ci benedica tutti Roma adì 24 Feb.° 1646.
Servo nel Signore Gioseppe della Madre di Dio
Vedeva il santo fortissimo nostro Vecchio serrarseli sempre più d'intorno li dolori della morte, con tutto ciò mai perdeva la speranza in Dio.
Vedeva che il demonio con suoi seguaci se li eran voltati tutti contro per atterrirlo. Vedeva che più non si poteva sapere di Palazzo cosa alcuna per quanti mezzi potenti vi si ponessero. Vedeva che sempre più li avversarli, e suoi e della povera sua Religione trionfavano, e gioivano. Con tutto ciò il santo Veccio, e fortissimo soldato del Signore et in se, et con lettere in noi altri invigoriva, et aumentava la speranza in Dio.
Senti questa letera sua, e confonditi.
Lettera
Al P. Vincenzo della Concettione Sacerdote nelle Scuole Pie Napoli
Pax Xpi.
Si sono fatte tante diligenze per scoprire alcuna cosa de' fatti nri quanto secretamente hanno ordito quelli che desiderano la rovina del nro Instituto et hier sera da persona sicura intesimo che il breve sta spedito ma non publicato nel quale dicono che vi è ordine che quelli che han fatto li voti solenni si stiano con quelli, ma che per l'avvenire non si possa far più simili voti. Si dice ancora di star soggetti all'ordinario et altre cose, che non ci ha voluto dichiarare.
Io spero che tutto quanto han fatto e faranno questi nri avversari^ tutto si disfarà con l'agiuto di Dio e potrà più la verità che l'invidia, però V. R. stij di buon animo et insieme quelli che amano l'Instituto che senza dubbio ritornarà forsi più glorioso che prima.
Salutarà da parte mia il P. Gio. Luca et il P. Marco li quali in questa occasione dovriano accrescere più lo spirito circa l'Istituto e lasciare da parte altri vani pensieri et tentationi ma che stijno allegramente perche dabit Deus his quoque finem. Roma adì 3 marzo 1646.
Aggiunge poi di sua propria mano queste precise parole. In quello che mancaranno li huomini supplirà Iddio sicuramente.
Servo nel Signore Gioseppe della Madre di Dio