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Cap. 3 Supplica degli Eletti di Napoli al Viceré a favore delle Scuole Pie
Ill.mo et Ecc.mo Signore
Li Eletti della fedelissima città di Napoli supplicando V. Ecc. le fanno intendere come trenta anni in circa sono che la Santità di Papa Paulo V di f.m. havendo havuto piena notitia dell'opera che facevano li Padri poveri delle Scuole Pie d'insegnar gratis per amor di Dio li poveri figliuoli approvò l'Instituto sudetto, e poi conoscendosi il progresso dell'opera da Papa Gregorio XV la detta Congrega-tione fu eretta in Religione con voti solenni, confermando le Consti-tutioni di quella fondata dal P. Gioseppe della Madre di Dio nel secolo D. Gioseppe Calasanz nationale del Regno d'Aragona, già Vie. Gen. dell'Ill.mo e R.mo D. Andrea Cappella Vescovo di Urgel, quale Religione fu in questo Regno d'Italia dalla M.tà Catolica introdotta nel tempo del governo dell'Ecc.mo Sig. Duca d'Arcala con lettera particolare di Sua Maestà Cattolica, che molto la raccomandava a tutti li suoi supremi, e regii Magistrati come cosa assai profittevole al publico, e piena di carità, dall'essercitio della quale ricevevano grandissimo beneficio li suoi vassalli, tanto più per esser detta Religione fondata da un suo vassallo.
Tre anni sono si sollevò un Religioso di detta Religione, il quale fece essaminare alcuni testimonii contro detto P. Fondatore e Generale sotto pretesto havesse detto che la Corona di Spagna patisse tanti travagli, perchè Papa Urbano 8 fosse aderente al Re di Francia et altre false calunnie; per le quali cose fu sospeso dall'ufficio di Generale, e posto nel governo della Religione il detto sollevatore, il quale stimolato da spirito di ambitione ordì et inventò dette calunnie, il quale operò ancora che si desse per Visitatore Apostolico un P. Giesuita suo aderente. Per la quale novità commosso tutto il corpo della Religione restandone in estremo mortificata, diede più suppliche alla Santità di Papa Urbano 8 et al presente Sommo Pontefice, però senza frutto alcuno per le male informationi di detto P. Visitatore.
Et essendo poi stato il negotio commesso da Sua Santità ad una Congregatione di 4 Emi Cardinali questi determinarono a dì 18 di luglio 1645 che il detto P. Generale e Fondatore fosse rimesso nel suo luogo, ma continuando le male informationi del Visitatore e d'alcuni suoi pochi aderenti, il presente Sommo Pontefice fece non solo soprasedere il decreto di detta S. Congregatione, ma di più in questi giorni ha dato fuori un Moto proprio della suppressione di questa povera Religione benché ancora non sia publicato in questo Regno, ordinando in quello che non più si ricevino per Religiosi, né vi sia Generale, né Provinciale, ma che si stia soggetta agli Ordinarli de' luoghi, che è lo spiantare a fatto dal mondo una Religione-di tanta carità, e beneficio così grande al publico, massime per li poveri, fondata da un Religioso così essemplare Aragonese, dalla quale oltre il servitio di Dio ne risulta non poco honore della Cattolica Maestà, per l'essaltatione della quale si supplica quotidianamente Iddio da molte migliaia d'innocenti figliuoli, oltre le preghiere de' Religiosi, e molto più seguirà per l'avvenire se con il favore di V. Ecc. Sua Santità non manderà ad effetto questo Moto proprio, almeno nelli Regni della Cattolica S.M.tà. Pertanto havendo essi supplicanti con esperienza visto e conosciuto, conforme al presente conoscono l'utile nasce dall'essercitio et opera di detti Religiosi in questa fedelissima città, et intendendo anco il simile dell! altri luoghi fundati nel Regno, supplicano V. Ecc. voglia restar servita instantemente insistere appresso Sua Santità a finché si compiaccia di lasciar godere questa povera Religione le gratie e privilegi! concessegli dalla f.m. di Gregorio XV almeno in quelle case, che sono in questo Regno della Maestà Cattolica, come anche di Sicilia, e Sardegna. Che oltre farà cosa grata alla Maestà Cattolica diffendendo una Religione fondata da uno Spagnollo.
E sarà attione uguale alla grandezza d'un Prencipe come V. Ecc. e la città tutta con il Regno unita resteranno obligatissimi a V.E. e la Religione e Religiosi conosceranno per sempre V. Ecc. e tutta la sua M.ma casa per Protettore, difensore perpetuo, restandone debbitori di cotidianamente nelli loro essercitii, et orationi pregare S.D.M. per la sua perfetta salute, et essaltatione ricordando-anche a V.E. che il Duca d'Alcalà a tempo governò questo Regno s'interpose appresso alla Santità di Papa Urbano 8 in simile occasione a favorire e protegere la Religione di S. Lucia del Monte, e 1'haveranno a gratia, et Deus etc.
Sua Ecc.za scrisse e fece l'istanza con ogni affetto, e tengo che sia in casa nostra la supplica che mandò, ma non mi ricordo se fu presentata,'e che effetto facesse.
Questa supplica data dagli Eletti al Viceré non so se fu nel medesimo tempo della prima perchè vi è qualche differenza, con tutto ciò è sicuro che furono fatte, perchè passarono per le mie mani e del P. Gio. Carlo di S. Barbara, stando ambidue in quel tempo in Napoli, et io ne tenni copia.