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- Cap. 18 LI Padri nostri di Napoli elleggono Procuratore In Roma
Havendo noi tutti Religiosi Professi delle Scuole Pie commo-ranti in Napoli, anche con il consenso di tutte le case di quel Regno saputo che il Ser.mo Granduca di Toscana haveva data particolar incombenza a Mons. Ill.mo e Rev.mo Biscia, perchè accodisse all'interessi della nostra povera Religione a nome e parte di S. Altezza Ser.ma appresso Sua Santità e S. Congregationi tutte, sapendo noi l'integrità, diligenza et affetto di detto Ill.mo Prelato verso la povera nostra Religione come di quella già scuolaro, et alievo del N.V.P. Fondatore Generale, quale anche nella sua persona haveva la D.M. operato cose grandi, come in altri libri si narrerà, confidati donque in sì buone parti et integrità di detto Ill.mo Prelato, adunati noi tutti, lette le lettere delle altre nostre case, nelle quali dichiaravano approvare et havere rato, e fermo quanto noi in Napoli havessi-mo fatto e stabilito a favore della nostra Religione e del N.V.P. Fondatore Generale, però nominassimo per nostro Procuratore in Roma il detto Ill.mo Mons. e se li fece Procura autentica, et se li scrisse del seguente tenore.
Ill.mo R.mo Sig. P.rne Colmo.
Noi infrascritti Padri e Fratelli della Religione delle Scuole Pie supplichiamo l'Ill.mo e R.mo Mons. Bernardino Biscia che per amor di Dio resti servito di portare l'humilissime nostre supplicationi presso la Santità di N. Sig. e presso la Sac. Congregatione sopra Vescovi e Regulari e presso qualsivoglia altra Congregatione d'Emi Cardinali, o altro Tribunale della Corte Romana per la presta espe-ditione de negotii concernenti l'unione e quiete di essa nostra Religione, poiché ogni giorno più esperimentiamo il grandissimo danno, che ci apporta la dilatione di detta espeditione. Mentre per essere al presente disunita e divisa fra se in frattioni non può attendere con la dovuta unione al servitio di Dio et all'utilità del prossimo al cui fine è stata istituita; e poiché con ogni maggiore efficacia ardentissimamente desideriamo di ritornare a vivere assieme con quella unione e carità religiosa di prima con la puntualissima comrnunicatione, osservanza delle Regule della nostra Religione con questa constituiamo nostro legitimo Procuratore detto Ill.mo con pienissima autorità di trattare questo negotio in nome nostro, e di fare tutto quello potres-simo far noi stessi se fossimo presenti per il buon fine di questo negotio, supplicando però detto Ill.mo nostro Procuratore ad usare in ciò ogni maggior diligenza promettendo d'haver rato, e fermo tutto quello che per l'intento sua Sig.ria Ill.ma farà in nome nostro. In Napoli etc.
Qui si pose la sottoscrittione di propria mano ogn'un di noi, con li altri requisiti etc. E perchè diedero a me Vincenzo della Con-cettione l'incombenza di questo particolare, io mandai la detta Procura, et ne hebbi la seguente risposta.
A tergo: Al P. Vincenzo della Concettione Sacerdote nelle Scuole Pie - Napoli
Intu vero: M.R. Padre
Se bene dal P. Gabrielle V.P. riaveva saputo, che mi ha consegnata la Procura di coteste case, con tutto ciò glielo significo anche io per confermarle la prontezza e volontà che tengo di servire a cotesta Religione, et al P. Generale. Piaccia a Dio di cooperarvi come lo supplico et ella ancora con suoi Religiosi con le loro sante orationi, a quali mi raccomando. Che dalla parte mia vi spenderò tutto quel poco talento, che mi trovo. Di Roma li X febr. 1646.
Al servitio di V.P.
B. Att. Biscia