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- Cap. 20 Come le Scuole Pie furono appogiate alla Congregatione della Beata Vergine detta di Lucca
Vedendo la Santità di Papa Paolo V che l'Opera delle Scuole Pie era di tanto buon nome appresso tutta la Città, e Corte Romana, e come S. S.tà dice nel suo Breve, che uberes fructus ferebat, e che quanto più si dilatava tanto maggior frutto haverebbe dato in S. Chiesa, pensò di darle aiuto non ordinario appoggiandola alla Congregatione de Chierici Seculari della Beata Vergine eretta in Lucca dal P. Giovanni Leonardi Lucchese che in Roma haveva la chiesa di S. Maria in Portico, come in effetto fece con un Breve particolare spedito alli 14 di gennaro 1614 con alcuni patti e conventioni fra il P. Preposito Generale di detta Congregatione et il nostro D. Gioseppe Calasanzio, che sempre tenne il nome di Prefetto delle Scuole Pie, come Fondatore di quelle. Vennero li detti Padri ad aiutare le Scuole Pie in buono numero, fra quali il primo era il P. Pietro Cassaneo Lucchese theologo et huomo insigne in virtù e di gran spirito, quale servì per Padre spirituale di tutti gli altri.
Però il nostro D. Gioseppe<ref group='Notas'>A margine c'è la seguente aggiunta: « Al primo di aprile 1614 lasciò alli detti Padri il manegio di casa perchè prendessero, e guidassero le cose di casa a loro gusto, tenendo per se solo la carica di Prefetto delle Scuole, quale ancV dopo alcun tempo notabile renuntiò, e si ritirò a Frascati e fu del 1616 ».</ref> dopo alcun tempo notabile si ritirò alle Scuole Pie di Frascati poco prima in quella città fondate da lui medesimo e ciò fece perché li Padri Lucchesi potessero a lor modo dare in Roma la detta santa Opera, restandovi però in Roma alcuni degli Operarii passati, et fra gli altri l'Abbate Landriani, et il detto D. Gio. Castiglia, et anche per l'occorrenze di tempo in tempo veniva a Roma il nostro D. Gioseppe, si per solevarli e consolarli come per ogni altro bisogno.
Presero assieme una casa alla Fontana di Trevi in Roma comprandola per fare un Novitiato, dove si vestirono molti giovanetti romani, quali erano allevati con molto ritiramento, e stretta osservanza, come conveniva a piante fondamentali di una tale Opera. La spesa di tale Novitiato era fatta tutta in riguardo delle Scuole Pie e la compra pure fu per la maggior parte pagata dal nostro D. Gioseppe.
Ma perché non è dato a tutti un medesimo spirito et perché fra li detti P.P. Luchesi furono diverse differenze, e dispareri per le Scuole Pie come si vede in una lettera del nostro D. Gioseppe scritta all'Abbate Landriani, et perché anche parve alli medesimi P.ri Luchesi che più riputatione acquistavano con loro essercitii di confessionario e pergamo che con l'insegnare a poveri figliuoli, si rafredarono in modo che niuna cosa facevano bene, sentendo anche assai il doversi dare ad una più rigorosa povertà, come dice il Sommo Pontefice Paolo V nel suo Breve con queste parole: cum autem sicut accepimus clerici saeculares praefati honorum stabilium possessione se abdicare nollint etc.
Al di fuori: Al car.mo in Christo l'Abbate Glicerio a Christo nelle Scuole Pie Roma.
Al di dentro:
Jesus Maria tengano sempre occupato tutto il cuore del nostro carissimo nel Sig. Abbate Glicerio. Qui non solo li scuolari, ma quelli della città dimandano spesso della ritornata sua la quale tutti desiderano sia quanto prima. Li ricordo di parlare con Mons. Monaldeschi acciò sii informato che della maniera che hoggidì li Padri tengono le scuole con l'occhio al suo Instituto antico è impossibile che durino, né facciano profitto alcuno et desidero che il Sig. Cardinale come Comis-sario di questo negotio dell'Instituto, che se ha da tenere, lo resolva: per ciò che è molto meglio che non imprendino questi Padri l'Opera, che farla come un'appendice della sua Congregatione etc. Nostro Signore ci metta la mano acciò le schole habbino di caminare con quella perfetione, che è necessario per la rifforma della gioventù. Da Frascati a dì 23 novembre 1616
Servo nel Signore Gioseppe Calasanz
Questa lettera ho copiata io dal suo originale, lasciando alcune parole che non facevano al nostro proposito. Vincenzo della Conce-tione mano propria. t