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Cap. 23 Strapazzi fatti dal P. Visitatore Giesuita e P. Mario alli tre Assistenti Coleghi

Io veramente e per trascuragine di non portar meco tante cose, e per la varietà delli viaggi da me fatti, e molto più per haver lasciate in Roma quelle due scatole di tante scritture, la maggior parte delle quali sono state brugiate in questi anni dal 1659 in qua, non posso dire quel tanto che sta in confuso nella mia memoria per non porre qualche cosa che non sussistesse. Però mi scuseranno li lettori miei dilettissimi.

Furono grandi li strapazzi che furono in verità fatti sopra nominati alli Assistenti, P. Santino di S. Leonardo, P. Gio. Stefano della Madre di Dio, P. Gio. Francesco dell'Assenta, sì che il primo si allontanò poco dopo da Roma con bel modo ritirandosi al Moncone per non ne poter più, li altri fermaronsi in Roma più per dar gusto ai nostri, che non volevano vedere retta la povera nostra Religione in questo modo et abbandonato il N.V.P. Fondatore. Per dar gusto donque si fermarono, ma hebbero che sopportare tanto tanto, che poi facendo essi anche istanza di partire non li fu mai concesso se non una volta per pochi giorni di andare sino a Frascati, et a Poli, come dalla qui sotto copiata lettera loro si può meglio vedere.

Particola della lettera.

Noi infrascritti Assistenti della Religione de Poveri etc. eletti per Breve Apostolico di N. Sig. Urbano 8 per governare l'istessa Religione col voto decisivo, assieme con il M.R.P. Silvestro Pietra Santa Visitatore, P. Santino di S. Lronardo hora assente da Roma etc. Invece di diffenderci, da indi a pochi giorni, ex abrupto ci mandò un suo viglietto, in quale ci ordinava che non più ci ingerissimo nel governo, né in cosa alcuna ad esso spettante, senza sentire le nostre raggioni, né mostrarci con che autorità ci privava del nostro Offitio, il che però da noi fu esseguito prontamente per desiderio di quiete, e per vedere di non potere compettere con chi spacciava la somma autorità. Ci fece inoltre detto P. Visitatore, o almeno permise che altri ci facesse obligare a prendere la licenza toties quoties havessimo voluto uscir di casa dal Ministro, trattandoci da meri suditi, e pure havendoli il sudetto P. Santino, et io Gio. Francesco delPAssonta uno de sottoscritti fatto più volte istanza per ritirarci da Roma in qualche altra casa della Religione, esso sempre ci prohibì la partenza, con dire non esser lecito agli Assistenti l'absentarsi da Roma per longo tempo, et a pena ci concesse l'andare sino a Frascati, et a Poli, case assai vicine, per alcuni pochi giorni.

Et di più havendogli gli stessi richiesto di sedere a luoghi loro privati, esso (forsi per precipitarli) non lo permesse giamai, dicendo che essendo eglino Assistenti non conveniva etc. Gio. Stefano della Madre di Dio affermo quanto sopra mano propria. Gio. Francesco delPAssonta affermo quanto sopra mano propria.

Hor in questi strapazzi chi non conosce il fine del R.mo Visitatore Pietra Santa Giesuita. Se questi tre P.P. erano Assistenti come governava la Religione esso solo con il P. Mario, et essendo tali per Breve Apostolico come da se li privò forsi con la sola saputa di Mons. Ill.mo e Rev.mo Assessore.

Notas