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Cap. 25 Altri disturbi nelle Scuole Pie di Napoli

Essendo venuti da più parti, e particolarmente da Firenze alcuni de' nostri Religiosi socerdoti professi et altri, et fra questi il principale il P. Gio. Francesco di Giesù, et il P. Gioseppe della Natività ambidue nativi napolitani, il primo de' quali haveva promesso al N.V.P. Fondatore di ritornare in Toscana, ma gionti in Napoli si accordarono fra di loro sotto un frivolo pretesto, che passando di Roma non fossero stati accolti con quell'affetto primiero dal Co... et altri offitiali di casa, se bene io seppi non essere vero il loro detto, basta con questo proposto andarono dall'Em.o Arcivescovo con dire che erano tanti che non si poteva vivere, e che però supplicavano che si mandassero via li forastieri.

Questo fu il pretesto, ma in effetto era motivo di appassionati per il narrato nel fine del passato capitolo, essendo stato preso da loro per dannoso quello, che senza gran pregiuditio dell'anima non potevano fare, come in effetto mai l'ottennero dal Papa, ed essi poi provarono che cosa voleva dire lasciarsi menare per il naso dall'offitiali dell'Arcivescovo pieni d'interessi, come era il Sig. Pietro Paolo can-celiere di quello.

Il punto fu che ottennero dal Sig. Cardinale Arcivescovo l'infrascritto ordine.

Noi Ascanio del Titolo di S. Maria Araceli della S.R.C. Cardinale Filomarino Arcivescovo di Napoli - Havendo noi presentito che nelle case e luoghi delle Scuole Pie di Napoli per la copiosità de Religiosi in esse, e che giornalmente ne vadino augumentando con riceverne altri detti luoghi, e la communicatione de famiglie d'una casa all'altra, per lo che non possono commodamente vivere, stante la scarsezza delle elemosine, onde per tenore del presente Editto ordiniamo, et espressamente comandiamo a tutti, e qualsivoglia Ministri, Superiori presenti e futuri di detti luoghi e case, et altri, che non ardischino, né presumino, né alcuno d'essi ardischi, o presumi in futurum vestire, o far vestire persona alcuna, né in quelle ricevere persona veruna di famiglia, fuorché l'assignati in quelle, e che li Religiosi de famiglie assegnati in una casa non possino andare all'altra senza nostra espressa licenza, o del nostro Vie. Gen. in scriptis. E che li forastieri existenti in detto luoghi e case fra il termine di giorni sei dal giorno dell'affissione del presente se partino da detti luoghi, e case, e vadino nelle loro Provincie a far residenza, sotto pena di privatione di offitii a Superiori, et ad inferiori pena di carcere formale, et altre a nostro arbitrio, alle quali da mo' per all'hora se intendino incorsi sequta la con-traventione, et acciò nessuno possa allegare causa d'ignorantia, volemo la copia del presente affiggersi e publicarsi nelle porte di dette case e luoghi, et habbia vigore come se fosse stato a tutti personalmente intimato.

Dato in Napoli dal nostro Palazzo Arcivescovile li 29 ottobre 1646.

Ascanius Cardinalis Archiepiscopus Neapolitanus. Petrus Paulus de Montibus actor Magister prò Curia.

Forastieri sono: P. Vincenzo della Concettione, genovese - P. Gio. Carlo di S. Barbara, campese, Fra Gioseppe di S. Gioachino, campese - Fra Stefano di S. Francesco, campese.

Amoventes et lacerantes aut quomodolibet deturpantes sint ipso facto exeommunicati.

A fine che si vedda che il tutto nasceva dal desiderio di mortificare me nella persona, dal Sig. Pietro Paolo canceliere sopra nominato dall'Em.o Arcivescovo per l'ostacolo che io feci in ricevere quello Ghirelli juridice eietto dalla Religione e d'alcuni altri che in mia presenza non ardivano darsi alla libertà, che poi si presero, perchè sapevano che io non saria partito, essendo che il N.V.P. Fondatore voleva che mi trattenessi in Napoli per suoi giusti fini, porrò qui la lista di tutti li forastieri che in quel tempo si trovavano nelle nostre case delle Scuole Pie di Napoli.

Nella casa nostra di fuor Porta Reale:

il P. Gioseppe di S. Eustachio della Città di Pesaro il Fr.llo Gio. Andrea di S. Carlo, fiorentino il fr.llo Gioseppe Maria della Passione, genovese Regnicoli

il P. Gio. Domenico della Madonna degli Angeli di Cosenza

il P. Carlo di S. Maria, leccese

il P. Francesco di Tutti li Santi, leccese

il P. Francesco di S. Gio. Batta di Nocera

il P. Gioseppe della Concettione di Castel Volturno

il fr.llo Gregorio di S. Domenico, calabrese

il fr.llo Alessandro dell'Assonta, leccese

il fr.llo Francesco di S. Tomaso d'Acquino, calabrese

il fr.llo Francesco di S. Michele Arcangelo di Matalone

il fr.llo Vincenzo di S. Maria d'Arenzo

il fr.llo Salvatore della Natività, Basilicata

il fr.llo Giacomo della B.. Vergine della Basilicata

il fr.llo Gio. Domenico terziario di Bisignano.

Nella casa della Duchesca:

il P. Vincenzo della Concettione, savonese il fr.llo Francesco di S. Michele, palermitano

Regnicoli il P. Tomaso della Passione di Montorio Terra di Lavoro il P. Gio. Carlo di S. Barbara, leccese il fr. Gioseppe di S. Andrea di Cerreto Terra di Lavoro il fr. Bonaventura di S. Ciriaco, calabrese il fr. Marco di S. Anna di Caserta il fr. Gioseppe di S. Gioacchino, leccese Li sopradetti quatto sono Chierici. Il fr. Stefano di S. Francesco, leccese il fr. Gioseppe della Nuntiata, leccese il fr. Silvestro di Giesù, albanese il fr. Domenico della Madre di Dio della Basilicata il fr. Policarpo di S. Agnese di Aversa il fr. Giacomo di S. Michele Arcangelo di Monte Catino Vespesiano terziario di Abruzzo Bartolomeo terziario di Campagna d'Evoli.

Si che di Trentadue Religiosi forestieri che all'hora si trovavano-nelle case delle Scuole Pie di Napoli non ne era in nota se non li sopra nominati quatto.

Si diede all'Em.o Arcivescovo una lista di tutti perchè conoscesse la passione del Canceliere, ma nulla giovò al nostro fine.

Notas