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:'''Cap. 45 Novitiato delle Scuole Pie in Cagliari città di Sardegna
 
:'''Cap. 45 Novitiato delle Scuole Pie in Cagliari città di Sardegna

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Cap. 45 Novitiato delle Scuole Pie in Cagliari città di Sardegna

Eran da due anni o poco più che li nostri Padri delle Scuole Pie havevan fondato, et aperto casa e scuole nella città di Cagliari dentro della Fortezza, come essi dicono, e poco dopo successe una gran pioggia in quella città, cioè di settembre 1643, per il che cascarono molte habitationi per essere fatte di tappie che è terra, o creta non cotta secca unita asieme e fra queste fabrice cascate vi fu il convento delli Frati di S. Francesco di Paula per essere di detta materia, restandovi solo tre stantiole, per il che li Frati si partirono, e da loro devoti li fu fabricato un convento al Molo di Cagliari, dove habitano da Religiosi, et è luogo molto habitato.

Il residuo di detto conventino nel Borgo il R.mo P. F. Laurenzo Correttore Generale di detta Sac. Religione con il consenso delli suoi compagni, e facultà havuta dalla Santità di Papa Urbano 8 sotto li 23 giugno 1633 lo suppresse et ordinò alli suoi Religiosi, che lo lasciassero et andassero ad altri luoghi e conventi ad essi assegnati, come appare in un decreto spedito a 21 di marzo 1644.

Scrisse anche all'Ill.mo e R.mo Arcivescovo di Cagliari et al Sig. D. Salvatore Astraldo che di molto buona voglia li renuntiava e restituiva quel luogo da lui dato ai suoi Religiosi, e che ne facesse quel che li piaceva.

Si che il detto Sig. D. Salvatore pregò molto il P. Pier Francesco della Madre di Dio Superiore delle Scuole Pie di Cagliari, che pigliasse esso per la sua Religione il detto luogo come in effetto fu fatto alli 29 gennaio 1645 così consigliato ancora dal detto IU.mo e R.mo Arcivescovo et altri Signori della città, quali tutti promissero di aiutare con favori, et limosine, come in effetto fecero. Et il tutto fu sti-polato per gli atti dell'Arcivescovo alla presenza del R.mo Vie. Gen. et per detta fabrica la Maestà del Re catolico ordinò fossero dati del suo regio patrimonio scudi seicento, come in effetto si hebbero, et con altre limosine.

Si che in tre anni affaticandovi anche li nostri Religiosi si fece un luogo commodo con vintidue stanze da dormire, et le altre officine necessarie, con gusto grande dell'IU.mo et R.mo Arcivescovo, del Sig. D. Salvatore Astraldo donatario, et di tutta la città, particolarmente del Borgo tutto per la comodità che havevano delle Messe e SS.mi Sacramenti, et l'utile alla gioventù con l'essercitio della Dottrina Christiana che nelle feste vi si essercitava.

La polizzia poi con che era tenuta la chiesa, la casa, et un hor-ticello, che li nostri vi andarono facendo, et ampliando con altro sito, era causa che molti vi andassero per divotione, e recreatione come a cosa nova cavata in una ruina di fabrica, e questi concorrenti non solo eran persone ordinarie e civili, ma anche la nobiltà e titolati, sì secolari come ecclesiastici, e regulari ancora.

L'Ill.mo e R.mo Arcivescovo della città vi si trasferiva spesso, et a sua imitatione quelli R.mi Canonici facevano il simile. L'Ill.mo et Ecc.mo Sig. Duca di Mont'Alto Prencipe di Paterno nel tempo che fu Viceré di quel Regno vi andava molto spesso, e vi si tratteneva più hore, e con tanta famigliarità, che pareva un de' nostri Religiosi, volendo essere alli esserctiii spirituali che in quel tempo occorrevan farsi. Compiacevasi anche alcune volte di favorire li Padri con gustare qualche frutto del nostro horticello, facendo anche molte e grosse limosine, et la Ecc.ma Sig. sua moglie era verso delli nostri Padri dell'istesso affetto confessandosi da nostri essa ancora.

Notas