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Questa Provincia è la 2da nella nostra Religione, anzi il primo Provinciale che nella nostra Religione sia stato nominato è stato quello della Liguria del 1624 nella persona del V. P. Pietro della Natività primo compagno del N.V.P. Fondatore, perchè il Provinciale di Roma fu eletto nel 1626 et fu il primo il V.P. Giacomo di S. Paolo, quando il V.N.P. Fondatore era in Napoli e forse successe del 1627.
 
Questa Provincia è la 2da nella nostra Religione, anzi il primo Provinciale che nella nostra Religione sia stato nominato è stato quello della Liguria del 1624 nella persona del V. P. Pietro della Natività primo compagno del N.V.P. Fondatore, perchè il Provinciale di Roma fu eletto nel 1626 et fu il primo il V.P. Giacomo di S. Paolo, quando il V.N.P. Fondatore era in Napoli e forse successe del 1627.

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Cap. 14 Provincia di Geno¥a, o siano successi nella Liguria

Questa Provincia è la 2da nella nostra Religione, anzi il primo Provinciale che nella nostra Religione sia stato nominato è stato quello della Liguria del 1624 nella persona del V. P. Pietro della Natività primo compagno del N.V.P. Fondatore, perchè il Provinciale di Roma fu eletto nel 1626 et fu il primo il V.P. Giacomo di S. Paolo, quando il V.N.P. Fondatore era in Napoli e forse successe del 1627.

La Provincia donque della Liguria di febr. 1624 haveva tre case la prima delle quali era stata quella della terra delle Carcare, nelle Langhe di Lombardia; la 2da Savona città nella Liguria, et in detto mese et anno si aperse in Genoa il novitiato in un monte detto Ore-gina, o sia Regina dell'aria; dopo alcun tempo nella detta città si apersero anche la casa delle Scuole Pie in diversi luoghi, finalmente si fermò in Piazza Cicala con una casa a piggione, et un Oratorio publico con Breve Apostolico di Papa Urbano 8 con titolo de S.ti Martiri Giusto e Pastore fratelli, che poi compratasi la casa si è fabri-cata una chiesa fatta del tutto da quella università, dove per la Iddio gratia si era molto ben visto.

Si doveva ancora fondare case nella città ducale di Turino, et in Asti essendovi non solo il consenso di S. Altezza Reale, ma erano li nostri stati chiamati con più lettere quali si conservano, et eran scritte dal Sig. Cardinale Principe Mauritio di Savoia, et vi era un IU.mo e R.mo Vescovo che voleva fare le dette due fondationi tutte a sue spese, et li era fattibile, perchè era ricchissimo, né vi si sarebbe impiegato Sua Altezza Reale se non l'havesse conosciuto riuscibile, si suspesero poi le fondationi per le guerre che successero in tutte quelle Provincie, Vi erano similmente le città di Alba, et Acqui, che insistevano grandemente e facevano offerte grandi ogn'una di loro.

La città di Noli, il borgo di Finale posti in Liguria non cessavano di pigliare appoggi per havere le Scuole Pie, et Noli già haveva dato la chiesa e casa, e vi si andò a vederla; non si potè però dar gusto perchè il V. Fondatore si vedeva con pochi operarli per tante fonda-tioni, che per ogni parte, e Regni li venivano con tante istanze offerte che si fece proibire dal Sommo Pontefice il pigliar più case. In questo tempo però di Papa Innocenzo X non vi eran se non le quatro case due in Genoa novitiato, e Scuole, la città di Savona, et il luogo delle Carcare, ma tutte benissimo proviste di ottimi sogetti Religiosi dotti. Publicato il Breve l'Em.o Durazzo Arcivescovo di Genoa non fece alteratione alcuna nelle case nostre, anzi seguitò sempre l'antico affetto verso li Padri nostri, servendosene più che mai in ogni esser-citio, ed impiego religioso, e missioni nella sua diocesi con facultà molto ampia, stando però sempre saldo l'Istituto delle Scuole Pie.

Li nostri considerando che il novitiato trasferito più anni prima in Castelletto, li era di non poco peso per essere casa a piggione, mentre non si potevano fare più professioni, lo dismissero, trasportando ogni cosa alla casa dove si facevano le Scuole Pie.

L'IU.mo e R.mo Mons. Vescovo di Alba stette sempre affettio-natissimo ai P.P. nostri delle Carcare sua diocesi, anzi li diede due altri luoghi, cioè un conventino de' Domenicani con le sue intrate, in Calissano, che poi si lasciò, e anche in Ormea, alla quale il Sig. Conte Ceva diede non so che sua pensione, ma questa non sussiste.

Notas