BerroAnnotazioni/Tomo2/Libro2/Cap04
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- Cap. 4 Ricordi degni di memoria
Qui lettore dilettissimo vi sarebbero da scrivere molte cose degne di memoria, ma perchè io le lasciai in due scatoloni con altre scritture pretiosissime per maggior siscurezza in Roma, se le troverai le potrai porre perchè sono degne, e da quelle si conosceva chiaramente la malitia per una parte del P. Visitatore e del P. Stefano, come anche l'oppressione fatta a noi tutti nella persona del N.V.P. Fondatore Generale.
Perchè morto il P. Mario il sacro Tribunale della SS. Inquisitione era restato sodisfattissimo nel suo desiderio di remunerare il P. Mario, e molto più lTU.mo e Rev.mo Mons. Assessore, perchè, per la Dio gratia, non vi era altra causa per la quale il detto sacro Tribunale si infastidisse. Ma li sopra detti due Padri incitavano, provocavano Mons. IU.mo e Rev.mo Assessore e l'Em.o Cardinal Barberino per venire alli loro intenti.
Vi sarebbe da ponere in questo luogo una lettera, o sia dichia-ratione fatta dalli nostri P.P. Assistenti con diverse raggioni. Vi sarebbero da porre diversi atti fatti dalle nostre Provincie per il publico bene, ma non mi ricordo la sostanza di quelle. Vi sarebbero le scritture del medesimo sacro Tribunale della SS. Inquisitione perchè si riebbero tutte, et io le lasciai come ho detto in Roma.
Non sarà fuor di proposito se io pongo qui una lettera scrittami in Napoli, sottoscritta dal P. Visitatore se bene la lettera non fu sua, come me ne assicura il M.R. P. Alessandro Gottifredo della Congre-gatione di Giesù. La lettera è questa.
Pax Xpi.
Parendomi giusta la scusa di V.R. mi contento che resti in Napoli, in quel luogo e grado però che meglio parerà al P. Provinciale.
Avverta che questo suo restare non sia per adherire a consiglio di chi per zelo indiscreto vuol opporsi, quasi dissi alla volontà di Dio, che bene omnia disponit, poiché si ha per cosa certa, et indubitata, che V.R. si sia mossa al restare in Napoli per consiglio mandatoli da Roma. Con tutto ciò a finché V.R. vegga quanto sia dolce il aoverno d'hoggi si concede, che lei resti, benché ragionevolmente si possa temere della sua fede. Ma Deus superbis resistit. Il Signore la prosperi. Roma li 14 novembre 1643.
Di V. R.
Aff.o ser.o nel Signore Silvestro Pietra Santa
Il P. Stefano per le feste della Natività del N. Redentore scrisse una lettera in Napoli dando le Buone Feste a tutti facendo diverse offerte della sua persona, ed affetto che portava alla Religione, et altre cose simili.
Fu risposto che l'affetto si sarebbe conosciuto se havesse procurato il ritorno del N.V.P. Fondatore Generale al governo della Religione, come anche di haver licenza di poter vestire. Si fecero in più luoghi la Professione solenne dalli novitii vestiti prima della Visita Apostolica. Fu anche amesso alla Professione prima dell'anno con Breve Apostolico, un certo medico calabrese, con nome di P. Gioseppe essendo anche stato dispensato al sacerdotio, et a potere medicare li poveri per amor di Dio.
In questi tempi furono prese due città per far le Scuole Pie in riguardo di due legati fatti per tali fondationi. Una fu la casa di Turi in Puglia nel Regno di Napoli, la seconda in Piscina nel Marsico della Provincia di Abruzzo. In questa però non vi si fermò, se bene hora di agosto 1663 si è havuto decreto della S. Congregatione de' Regulari che ci sia restituita da P.P. Silvestrini.