BerroAnnotazioni/Tomo2/Libro2/Cap05

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Cap. 5 Risolutione presa dalla Nostra Religione

Havendo visto e toccato con le mani tutta la nostra povera Religione che il R.mo P. Visitatore Giesuita ci menava tutti per il naso, et che ci haveva tradito sotto melate parole, e che essendo passato Natale da lui promesso per periodo del governo del P. Stefano degli Angeli non solo non manteneva la sua parola tante volte data in privato et in publico, ma di più a spada tratta diffendeva il P. Stefano et sempre meglio lo radicava nel governo, nel quale esso l'haveva intruso contro la volontà di tutti li nostri ed esterni ancora, si risolverono tutte le Provincie esclamando come cervi assetati che volevano essere governati dal loro V.P. Fondatore e Generale datoli da Dio e da Sommi Pontefici. E però si condolsero con li P.P. che stavano in Roma, e scrissero lettere risentite alli P.P. Assistenti vecchi e novi, cioè del N.V.P. Fondatore come anche a quelli dati per il governo della Religione al R.mo P. Visitatore Giesuita che si stesse da tutti così con le mani alla cinta senza far sapere al Sommo Pontefice et alla sacra Congregatione l'ingiustitia che veniva fatta a tutta la Religione nella persona del N.V.P. Fondatore e Generale. Dal che mossi si cominciarono a svegliare, e consultati si risolse che si desse memoriale al Sommo Pontefice con diverse raggioni e capi, et che fosse sottoscritto da molti perchè si vedesse essere commune il desiderio di vedere il loro P. Fondatore posto al timone della sua Religione nella quale haveva faticato con tanto suo sudore, zelo, e utile della christianità dal 1592 in circa sino al 1643, nel quale anno da pochi discoli suoi indegni figli veniva sì a torto, et iniquamente travagliato.

Se ne scrisse per le Provincie di questa determinatione però si fece il memoriale e fu sotto scritto da più di trecento Religiosi nostri commoranti nelle Provincie più vicine a Roma. Furono anche eletti Procuratori perchè a nome di tutti operassero appresso le sacre Congregationi e Sommo Pontefice istesso.

Il P. R.mo Visitatore Giesuita, se dal cuore riavessero havuto origine le sue parole e promesse sopranominate da esso fatte a poveri Religiosi delle Scuole Pie, qual maggiore occasione haverebbe potuto desiderare che questa per uscire con honore e palma dall'impresa sua di riporre esso medesimo nel governo d'una Religione il Fondatore di quella, già che meritamente e giustamente ma non a sufficienza lo loda con tanti encomi. Ma come che erano fititie la sue parole e politiche le sue promesse, non piglia sì buona e giusta occasione, ma la rifiuta e perseguita come sentirai più a basso in voce e scritto, come posso io mostrare perchè ne tengo una longa dodeci facciate di foglio grande sottoscritta di sua mano.

Non si persero d'animo li divoti e veri figli sì del V. Fondatore come della povera Religione ma se ne formò un altro, che pure fu sottoscritto da più Religiosi che non fu il primo memoriale et questo si presentò, e nel R.mo P. Visitatore Giesuita [non] fece migliore motivo che il primo.

Anzi che andarono procurando con minacce, e promesse di tirare dalla loro alcuni, li quali furono poco avvertiti, e posso mostrarne le lettere che tengo appresso di me, dove pensavano di persuadere me medesimo, perchè fossi dalla loro. Ma l'honor di Dio, la propria mia salute eterna et l'obligo che ogni figlio deve a suo Padre non si partirono mai dagli occhi della mia mente, come anche posso far conoscere con lettere del medesimo N.V.P. Fondatore che mi scrive a non essere sì ritroso a rispondere alle lettere delli sopradetti due P.P. Pietra Santa e Stefano.

Notas