BerroAnnotazioni/Tomo3/Libro1/Cap17
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Cap. 17 Assalti et inquietudine dati a nostri dalli P.P. Carmelitani scalzi in Savona
Havevano già molti anni prima li R.R.P.P. Carmelitani scalzi preso casa in Savona, e mutato anche diversi posti, finalmente agguatati da nostri emuli in questa coniuntura pensarono di pigliare posto per contro alla nostra chiesa e casa, non vi essendo più che la strada nel mezzo che da 20 palmi poteva esser larga, né valsero inibitioni, né altre proteste o cittationi che si facessero in più tribunali; ne scrissero li nostri Padri in Roma, si parlò da me con il P. Procuratore Generale loro, non se ne poteva havere che parole, finalmente vedendo che le convenienze religiose non giovavano, si pose la causa in Congregatione de' Vescovi e Regulari, e si hebbe il decreto in nostro favore, et con questo intimatoseli, se bene essi Carmelitani replicarono, et si aggiutarono quanto poterono, la sacra Congregatione detta stette (in decisis) a favor delle Scuole Pie però pensarono ad altri mezzi per arrivare al loro intento. Vi adoprarono alcuni Signori principali di Savona et di Genoa, ed anche li Magistrati e Governatore istesso della città, chi in minacciare, chi in lusingare, et offerire canonicati, ed altri benefici ed intrate opulenti in vita loro purché chiedessero a loro desiderii.
Ricercarono il nostro loco in compra, offerendoli di ottenere il beneplacito apostolico per potersi dividere il prezzo fra di loro, oltre altre capellanie che li volevano dare in vita loro di sessanta e più scudi annui per capellania nelle due chiese delle loro monache carmelitane scalze.
Furon tanti li assalti e le offerte, ed anche li spaventi che mettevano a nostri poveri Padri, che alcuni di loro cominciarono a titubare, et effettivamente pigliarono il Breve apostolico per farsi Prete, et effettivamente uscì, e si fece Prete seculare. Gli altri però tutti stettero saldi nella loro vocatione, e non stimarono né le offerte, né le minacce fatteli.
