BerroAnnotazioni/Tomo2/Libro3/Cap25
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Cap. 25 Operatione dell'Emano Panzirola contro le Scuole Pie
Questo Em.o e R.mo Signore teniva in Palazzo il primo luogo appresso la Santità di N. Sig. Innocentio X, essendo Segretario di Stato, e del medesimo antico intimo, si che con il di lei parere, e consulta disponeva il più delle cose.
Hor questo medesimo Em.o Sig. era partialissimo di Mons. Albici Assessore del S. Offitio, et di questo molto si serviva per la sua gran politica, della quale l'Em.o Panziroli era molto adornato, et però si diceva communemente in Roma: Due Cardinali compagni governano il mondo: Panzirola in Roma, e Mazzarini in Francia.
Stando donque le qualità e politica grande di questo Em.o Sig. Cardinale, et il posto grande, che haveva appresso la Santità di Papa Innocentio X, con essere stato scolaro de Padri Giesuiti, haveva una passione straordinaria verso il nostro santo Instituto parendoli che non solo non fosse necessario in S. Chiesa in riguardo de' P.P. Giesuiti, che insegnavano, ma anche nocivo al mondo perchè s'insegnava a poveri; massima di politica tutta contraria alla carità, et al Creatore, e Redentore del mondo, appresso del quale non vi è accet-tuatione di persone, et dimostra anche di stimare assai li poveri in più parti della Sac. Scrittura e S. Evangelio.
Oltre che in S. Chiesa (se si fa reflessione al vero) più affat-ticano a gloria di S.D.M. et salute delle anime, et per la conversione degli eretici, et peccatori li poveri, che li ricchi, et Signori. Li quali se attendono allo stato ecclesiastico secolare, o regulare, per il più, il fine principale loro, è l'ascendere alle dignità ecclesiastiche, e non a sottomettersi alle prediche, et confessionarii, o catedre di lettori, o a comporre libri, et alla cura delle parrocchie, et andare alle missioni, nelli stati di scismatici, et eretici, o turchi, e gentili, come fanno li ecclesiastici poveri, e figli di poveri huomini, gran parte de' quali haveranno havuto principii dalle Scuole Pie, et in quelle imparato li primi rudimenti della grammatica, in tempo che li loro padri, per esser poveri, o molto carichi di figli non li potevano mandare alli colegii della Compagnia di Giesù, per non havere il modo di mantenerli con quella polizia di vesti, che si ricerca in dette scuole, o pagare li maestri secolari, o per altri loro giusti pensieri.
Nel mondo anche vi sono necessarii molti artisti, che hanno bisogno di sapere belle lettere, come notari, spetiali, chirurghi, et nelle città grosse stampatori, copisti, cursori; et anche nelle terre di montagna buoni curati, e parrochi, et anche medici nati di poveri parenti, perchè li nati comodi non vogliono andare in simili luoghi, o terre, che sono di poco utile, e di manco commodità alla salute corporale, oltre tante caggioni, che facendo qualche riflessione a questo particolare si potrebbe addurre.
Per dimostrare che nel mondo, et in santa Chiesa sono utili e necessarie le Scuole Pie, et che fu particolare impulso del cielo, quello che spinse a fondare il N.V.P. Generale e Fondatore di quelle il P. Gioseppe della Madre di Dio, nel secolo Calasan del Regno d'Aragona. Et anche li Sommi Pontefici Clemente ottavo, quale voleva esso fondarle, e si rallegrò molto che il N.V.P. l'havesse fondate, e li mandò a visitarle due Emi Sig. Cardinali Antoniano e Baronio; e Paolo Quinto, che disse che le Scuole Pie era un opera desiderabile etiam da Turchi; e Gregorio XV che tanto la stimò, amò et inalzò facendola Religione con voti solenni, con la participa-tione delli privilegii di tutte le altre Religioni mendicanti, e similmente Urbano 8 che di molte e molte gratie la adornò.
Ma questo Em.o Panzirola con il suo fondamento, con il desiderio di dar gusto a suoi antichi Maestri e servire D. Olimpia Maidalchini in Panfili cugnata del detto Sommo Pontefice Inno-centio X, et imbevuto di alcune pessime informationi dalli nostri avversarli e scoperti nemici del N.V.P. Fondatore Generale, diede molti consigli alla Santità di N. Sig. Innocentio X per la suppres-sione delle Scuole Pie, adducendo anche alla Santità Sua alcune raggiorni politiche, ma false imbevuteli dal P. Pietrasanta Giesuita e dal P. Stefano. Che più profitto haverebbe fatto in stato di Congre-gatione sciolta, e secolare, soggetta però agli Ordinarli, che in stato di Religione con voti, come si era visto per il passato, stante anche che il medesimo P. Gioseppe Fondatore non haveva havuto pensiero di fare Religione ma solo di aggiutare li poveri con l'Instituto delle Scuole Pie. Massime non praticabili, ne considerate per quella via, che insegna la carità Christiana.
Questo Em.o Panziroli diede poi in tale infermità, che si rese inhab-ile al suo carico, poiché non poteva trattenere il cibo, né qualsivoglia altra cosa ordinatali da medici. Hebbe bisogno di acqua vita, e non trovandone a suo gusto seppe che quella che faceva il nostro spedale fratello Paolo di S. Gio. Batta genovese, era la meglio di Roma; però mandò a pregare per un suo gentilomo, che se ne li faceva gratia di una carrafina, e mandò una doppia, quale non si volse, se li diede l'acqua e gustandola ne hebbe più volte. Finalmente passò all'eternità con mandar fuora un palmo di lingua per giusto giuditio di Dio.