BerroAnnotazioni/Tomo1/Libro1/Cap13

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Cap. 13 Come trasferì le Scuole Pie di Trastevere in Roma e di quello gli occorse con Papa Clemente Vili

Il buon odore delle Scuole Pie si era talmente sparso per tutto Roma, che era indicibile il numero delli figliuoli, che da ogni parte venivano in Trastevere. Per il che il nostro Don Gioseppe compatendo per una parte alli figliuoli, che di lontano venivano e pensando di dar anche maggior gloria a S.D.M. e far più profitto nel prossimo, con occasione anche della morte del Curato detto, si deliberò di tirare le Scuole Pie in Roma. Questo fu circa il 1600, come fece, non da longi da dove hora sta la chiesa di San Carlo de' Catinari in una casa di Mr. Alessandro per scudi sessanta l'anno, venendo però seguitato solo da uno di quelli Operarli, che lo aggiutavano nelle Scuole Pie di Trastevere. Non si perse perciò punto di animo vedendosi . . . d'un solo operano, ma confidando in S.D.M. procurò e trovò Operarli ottimi per tale impresa, et in breve il numero delli scuolari gionse sino al numero di seicènto^ . . . pure sufficiente la Casa ... di Mons. Ottaviano Vestri de comitibus Cunei ... di casa all'hora del Sommo Pontefice Clemente Ottavo per scudi duecento annui di pigione.

Dispose poi le cose con tanto buono ordine, e distributione di classi che dove molti si credevano dovesse per la moltitudine, esser gran confusione, in vedendole poi sì ben disposte ne restavano edi-ficatissimi et con tale edificatione, che desideravano di tornare spesso . . . diligente sacerdote che tutti ogni volta . . . maggiori ogni mese almeno vi . . . per la preparatione li insegnanti facevano molti atti di virtù, come di contritione, fede, speranza e carità et anche orationi jaculatorie in vedendo l'imagine del Crocefisso, o della Regina del cielo Maria Signora Nostra . . . dall'essaminar la propria consienza . . . con li punti principali della vita, passione e morte del Nostro Redentore, et perciò ne fece stampare un libretto contenente tutte quelle cose, e lo dava a scuolari perché l'imparassero a memoria, oltre la Dottrina Christiana, che voleva imparassero molto bene essercitan-doli in quella le feste solite nelle chiese, facendo che disputassero publicamente per l'edificatione degli altri.

Il buon odore . . . opera havendo sentito la Santità di N.S. Clemente Ottavo, Pontefice Sommo, e di sì eroiche qualità . . ., come che fosse opera da ... il desiderio di vedere il nostro D. Gioseppe, il quale fu introdotto da S. Santità dal detto Mons. Ottaviano Vestri e ricevuti dal Papa con segni non ordinarli d'allegrezza, e li disse queste precise parole: Molto ci rallegriamo che habbiate cominciato l'opera delle Scuole Pie. Noi havevamo in animo di cominciarla, ma poi la guerra d'Ungheria ci ha occupati . . . non habbiamo potuto esseguire la intentione . . . noi ne sentiamo gusto, ne sentiamo gusto grande. Vi vogliamo venire a vedere. Vi vogliamo agguatare, vedere di che havete bisogno, che lo faremo volentieri. E rispondendoli della pigione della casa et saputone quanto pagava, cioè scudi 200 camerali . . . sino al quarto, o quinto anno . . . Non potendo poi S. Beatitudine andare a veder le Scuole Pie, vi mandò li Emi Sig. Cardinali Baronio e Silvio Antoniano, questo fu nel 1602 incirca, quale Signore nella sua morte lasciò per limosina da scudi duecento, dico l'Em.o Silvio Antoniiano, e sentì gran consolatione quando da questi Signori intese il bel modo che si usava in insegnare il Timor di Dio e le lettere alli giovani, raccomandò questa opera alli Emi suoi nepoti, e diede ordine che si facesse la minuta del Breve per farla Congregatone . . . benissimo che meglio sarebbe . . . che da soli Preti secolari ... la morte non puotè mandare ad effetto sì santa delibera-tione sua.

Non mi par fuor di proposito . . . che il nostro Don Gioseppe . . . trovata scritta di sua propria mano per il Maestro dell'infima scuola sino dal principio delle Scuole Pie, dice dunque: Per la Settima classe. La mattina subbito che . . . scuola farà in ginocchiare tutti li scuolari . . . essi dirà l'oratione che convenientemente si suol dire nel principio delle scuole, la quale ... li scolari per spatio di un quarto di hora . . . cominciarà a recitar dalli più diligenti . . . dalli quali passerà . . . meglio se li darà l'officio . . . recitare li farà compitare a mente . . . parole del Salterio, o della Dottrina Christiana . . . che sona la campanella per andare alla Messa, alla quale anderanno con ordine e modestia.

Il dopo pranzo farà l'oratione come la mattina, li farà similmente estudiare un punto . . . recitare ... li scolari con li officiali . . . questa gara, et finito ... il tempo che avvanzerà . . . necessarie, li Comandamenti della Legge di Dio. E dato il sono della campanella per riandare . . . della Beatissima Vergine . . . con grandissima modestia.

Alli officiali che ... et exentioni per quella settimana. Da questa si puole ... li scuolari, dire qualche breve oratione ... di virtù, come contrittione o simili . . . dalle scuole si prega sempre per li bisogni della Chiesa catolica Romana, per la pace fra i Prencipi christiani, per l'estirpattione delle eresie, per li benefattori, per la conversione dei peccatori, per le anime del Purgatorio e si dà fine con l'oratione Agimus tibi etc. Si fa alcune . . . essortationi alli scuolari.

Notas