BerroAnnotazioni/Tomo3/Libro2/Cap08

De WikiPía
Saltar a: navegación, buscar

Tomo3/Libro2/Cap07
Tema anterior

BerroAnnotazioni/Tomo3/Libro2/Cap08
Índice

Tomo3/Libro2/Cap09
Siguiente tema


Aviso OCR

Este texto ha sido obtenido por un proceso automático mediante un software OCR. Puede contener errores.

Ver traducción en Castellano

Cap. 8 Infirmila di lepra del P. Stefano degli Angeli

Questo povero sgratiato del P. Stefano degli Angeli pieno tutto di rabbia e veleno per non esserli riusciti li suoi disegni nel Breve di Papa Innocentio X redutivo della nostra Religione in Congrega-tione semplice, atteso che esso si era ivi posto per perpetuo (sua vita durante) Rettore del Collegio Nazareno et amministratore di quelli beni, et intrate, ma li Emi Cardinali revisori del detto Breve, e precisamente TEm.o Cardinale Ginetti, levarono dalla minuta del Breve detta particola riavendo visto che esso haveva levato la communica-tione delle case, per non restar suddito, come poi si seppe, del V.P.N. Gioseppe Fondatore o del V.P. Pietro suo primo compagno, dovendo un di loro esser nominato Generale della Congregatione, essendo che la Santità di Papa Innocentio X voleva ridurre la nostra povera Religione novamente nello stato di Congregatione primiera come era stata fondata dalla felice memoria di Papa Paolo V e così si dichiarò, e non in una Congregatione sì deploranda e svanibile, come si vidde poi nel detto Breve.

Dalla cui rabbia preso il detto P. Stefano, e dal vedersi abborrito da tutta la corte di Roma, e mostrato a dito da tutti, et esser chiamato per distruttore delle Scuole Pie, et che nepure lo volevano in S. Pantaleo li Padri, et che per il più li bisognava andar per Roma solo, come un sfrustrato, si avelenò tutto, e se li corruppe il sangue in modo tale che fu preso da una rognaccia tale, che né con purghe, né untioni potè mai sanarsene, anzi che quanto più si dava alli remedii, peggio ne riusciva, sì che di rogna ne divenne lepra della pessima, la quale però stette per alcuni mesi nelle parti coperte.

Il Sig. Gio. Maria Castellani medico et anatomista insigne asse-verantemente e publicamente a nostri diceva essere lepra e della cattiva, et castigo manifesto datoli da S.D.M. per li strapazzi fatti al V.P.N. Fondatore.

Se ne stava il P. Stefano in questo tempo nel collegio Nazareno suddito del P. Camillo di S. Geronimo eletto Rettore di detto Collegio dalla S. Rota Romana, ricercato però dalli III.mi e R.mi Sig. Auditori al N.V.P. Fondatore perchè li desse chi guidasse il detto Collegio, et il V.P. li diede il detto P. Camillo, e questo Padre soportava il detto peso e compagnia per non farlo dare in qualche disperatione, e perchè li veniva anche raccomandato dal N.V.P. Fondatore e Generale, che sempre come ho detto desiderò e procurò la salute del P. Stefano degli Angeli mirandolo non come distruttore della da lui fondata Religione con tanto suo stento, e sudor di sangue, ma come copiero di Dio, che li porgeva il calice della trihulatione per purgarlo et ah-h elido.

Notas