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Indicolo 2° o Aggiunta al p° a 5 di novembre 1672
Academia istituita dal P.Fundatore per honorare il Conte Magno, mandato dal Re Polacco per ambasciatore al Papa per la guerra contro il Turco, e per aiuto delle Scuole Pie, n.393. si fanno molte compositioni così in verso, come in prosa, e li compositori furono li PP.Francesco della Nuntiata, Giuseppe della Visitatione hodierno Generale, Camillo di S.Girolamo, all’hora Rettore del Collegio Nazareno, e poi l’anno 1660 Generale della Religione, Carlo di S.Ant° da Padova, Gabriello della Nuntiata, Ant° di S.Michele, e dal fratello Filippo di S.Franc°, n.394. e fu il Genaro del 1647, n.418. si fa con gradissimo concorso de Nobili, Religiosi, ed altri personaggi illustri, n.419.
P.Alessandro di San Bernardo Genovese, funda Casa delle Scuole Pie in Varsavia Città Regia del Regno di Polonia con grandissimo buon essempio così del Re, come di tutto il Popolo Polacco, n.361. se ritrova presente l’ano 1644 a 17 de Gennaro alla coronatione di Casimiro Re di Polonia in Varsavia, n.430.
P.Buonaventura di S.M.Maddalena, Assistente del P.Fundatore, venendo da Moricone a Roma senza licenza del P.Stefano, viene mortificato irragionevolmente da quello, n.198, usa una notabile astucia per potere sapere come passano le cose della religione, n.200 e segg.
Breve d’Innocenzo X contro le Scuole Pie uscito a 16 di Marzo 1646 che di Religione le fa semplice Congregatione, publicato in S.Pantaleo da D.Giuseppe Palamolla la vigilia di S.Giuseppe a 23 hore di d° anno, n.248. Il p° chel pigliasse per uscire dalla Religione fu un di Savona d’Aprile 1646, n.263. si disse che fusse il P.Nicolò Maria del Rosario di Savona, n.264. il 2° fu il P.Ferdinando di S.Giuseppe Ciambellaro Siciliano di Mazzara, n.264. il 3° fu il P.Stefano degli Angioli Cherubino Romano, causa di gran rovine e il 4 il P.Gio:Antonio Bolognese, Segretario di d° P.Stefano, n.270. Detto Breve, benchè non ricevuto in Germania e Polonia, causa grandissimi mali, n.417.
P.Camillo di San Girolamo, fatto Rettore del Coll° Nazzareno, essendo privato il P.Stefano degli Angioli doppo il Breve d’Innocenzo X, da Monsignore Ghislerio per conseglio del P.Generale, n.317. Uno dei compositori dell’orationi e versi dell’Academia eretta dal Generale per honorare il Conte Magno Ambasciadore del Re di Polonia,n.394.
Caramuel cioè Gio:Caramuel Abbate Cassinese hora Vescovo di Campagna nel Regno di Napoli, amico di Monsignor Fabio Ghiggi, nuncio in Colonia, loda le compositioni del P.carlo di S.Ant° di Padua, et essorta Monsignor Ghigi, che poi fu Alessandro VII, Papa, a farle stampare, n.435. è chiamato in Roma da d° Ghigi fatto Sommo Pontefice dicendoli che sarebbe Cardinale ma per invidia d’alcuni suoi emuli, ciò non succede, ivi. Era spagnolo, nato in Madrid, ed è per le sue bizzarre opere mandate alle stampe noto quasi a tutta Europa Cristiana, ivi. Predice al Ghigi, quando parte da Colonia, il Cardinalato e Papato, ivi.
Cardinale Ginetti, vide Ginetti
Cardinale Roma contrario alli Padri delle Scuole Pie, e quasi a tutti li Religiosi, e Religioini, n.244. estingue la Religione di San Pancratio, di cui era protettore et il Convento degli Agostiniani di Tivoli della quale cittàa era Vescovo, si chiamava Giulio Roma Milanese eletto Cardinale da Paolo V a 22 de Genaro 1621, n.244 e 245. Muore il giorno di SA.Nicolò Tolentino, li cui frati haveva cacciati dal Convento di Tivoli: il che fu reputato portento, ivi.
P.Carlo di S.Ant° di Padova dottamente risponde a Monsignor Vittorio Rossi, che ne’ libri stampati si fa chiamare Giannicio, n.431. compone alcuni hinni in verso saphico, et un’anagramma eruditissima sopra la Patria, nascita, morte, anno e luogo della morte del V.Fundatore delel Scuole Pie, n.434. piglia stretta amicizia con Monsignor Fabio Ghigi Nuntio in Colonia il quale fa stampare un libro di versi di d° P.Carlo, n.436. Va a visitare Monsignor Ghigi venuto da Colonia in Roma, dal quale è ricevuto con grand’ honore, n.437. Questi Fabio Ghigi fu poi Papa Alessandro VII eletto l’anno 1655 a 7 d’Aprile.
Casimiro Prencipe di Polonia fratello di Vladislao Iv Re di quel Regno, e poi anche esso Re ama le Scuole Pie, e piglia stretta amicitia col P.Onofrio Napoletano, Provinciale di Germania e Polonia, n.363. Manifesta a d° Padre di volersi fare Religioso delle Scuole Pie, ma occultamente per timore del Fratello, e ciò fu circa l’anno 1636, ivi. Si essibisce al fratello d’andare in Fiandra a servire Re di Spagna per venturiero, n.371. Li è dato dal Re suo fratello per guida e compagno l’Abbate Conte Orsi con ordie espresso che non vada per Francia: parte, e viene in Genova, n.372. Vuole passare per Francia, e vi è posto carcerato, n.374. Suo fratello Vladislao, per ciò sdegnato non vuole intricarsi in cosa veruna per haver fatto contro la sua intentione, n.375. è liberato da carcere per mezzo de Barbarini, viene da Peregrino alla Madonna di Loreto, n.377. ivi si fa Giesuita, n378. è fatto Cardinale, n.383. Parte di Roma per Polonia per punto pigliato col Cardinale Mattei, ivi e n.396 e segg. Dice di non haver havuto volontà di mai esser giesuita con gran mortifiatione di quei Padri, n.398 Vedi Vladislao Quarto.
P.Castiglia, chiamato Gio: di Giesù Maria, visita, consola e assiste al P.Mario leproso, e moribondo, n.174. Chiamato a confessare il giorno di Natale 1654 D.Olimpia, cognata d’Innocenzo X Papa, che stava ammalato, n.442. Dando le lettere del Re di Polonia a quelli è rimesso ad altro tempo, ivi. È honorato da D.Olimpia co un trionfo fatto di pesce, del che si ammira il Cardinal Azzolino, n.444. senza haver fatta cosa alcuna in favor della Religione parte da D.Olimpia con un Iaia del che poi si rideva il Cardle.Imperiale col P.Gian.Carlo di S.Barbara che si ritrovò con d° P.Castiglia, ivi
Conte Abbate Orsi essorta Casimiro fratello del Re di Polonia a darsi all’armi per afre cosa grata al fratello, n.369. Tratta di farlo andare in Fiandra a servire Re di Spagna, n.370. L’accompagna fino a Genova, e perche Casimiro vuole contra la volontà del fratello passare per Francia, lo lascia con scusa di voler andare a Roma, e poi alla sua Patria Città di Parma, n.372
Christaldi Abbate di Nardo, servidore di Monsignore e poi Cardinale Ghigi, è fatto scalco del Conclave nella morte d’Inocenzo X da d° Cardinale, n.447. Si rallegra seco di tal uff°il P.Gian:Carlo di S.Barbara, n.449. dice a d° Padre, che sempre aiutarà le Scuole Pie, n.459.
P.Ferdinando di Sicilia della città di Mazzara è fatto Superiore di S.Pantaleo dal P.Stefano l’anno 1646 e non viene accettato da quei Religiosi, n.236. è il 2° a pigliar il Breve per uscire dalla Religione, n.265. vende le sue vesti religiose agl’Hebrei di Roma con gran disgusto dei Padri, e poi vestito da prete, va alle Scuole Pie per imparare Abbaco senza vergogna, cosa mirabile et incredibile, ivi. Va a ritrova il Vescovo di Mazzara, nuovamente eletto in Roma, il quale li promette un canonicato nella Patria, ma d° Vescovo muore per la strada, e colui resta misero e povero, n.267. è fatto Paroco d’una commenda di Malta dal gran Croce Brangiforte vicino a Napoli, ma portandosi male co’ suoi parochiani, è necessitato fuggire, ivi. Procura di ritornare alla religione ma è rifiutato, vive quest’anno 1672 et è fra’ serventi de Cavallieri di Malta, et essercita la cura del commendator Brangiforte in un Casale vicino a Napoli, n.269 e segg.
Fratello Filippo di S.Franc° per volere fare mettere ad un menante, che al suo ufficio era restituito il P.Fundatore con vergogna de’ suoi emuli, intorbida il tutto e rovina la Religione, n.224. minacia il librario che camini giusto assieme col fratello Gio:Battista di S.Andrea Genovese, n.229
Franc° Magno Conte di Straniz ambasciadore del Re di Polonia a’ Principi Italiani per la guerra contro il Turco, mentre barbaramente rovinava Candia, n.388. Giunge in Roma di gennaro 1647, n.394. Ha la prima udienza dal Papa, n.400. è persuaso dal Cardinal Panzirolo a cercare dal Papa un cardinalato a suo fratello Valeriano Magno, e lasciar il negotio delle Scuole Pie, n.418. Per essere venute lettere da Polonia, che quei Signori, specialmente gli ecclesiastici non volevano guerra contro il Turco, si raffreda nella difesa delle Scuole Pie,n.420. Va alla 2ª udienza del Papa e poco conclude, n.420. Scrive al Re di Polonia quanto era seguito in Roma col Cardle. Panzirolo e col Papa, n.425. è richiamato in Polonia, et è rimproverato dal Re per superbo: l’onde se ne ritorna in Germania sua Patria e vi muore, n.428.
P.Gabriello della Nuntiata Genovese, Superiore della Casa di Savona, è visitato e sindicato dal P.Nicolò Mª del Rosario, d° il Gavotto, fatto Visitatore dal P.Stefano degli Angioli, Vic° Generale delle Scuole Pie l’anno 1645 circa il fine, n.195. Viene in Roma, visita il P.Fundatore a scriverli qualche lettera, stando senza Segretario il che accetta volentieri contro la volontà del P.Stefano, n.196. Publica alli Padri di S.Pantaleo l’ambasciata del P.Stefano, che vuol venire a quella casa, e ne risulta tumulto, n.312. dice al P.Gian:Carlo di S.Barbara che insinua al P.Pietro, mentre andava a visitare il Conte Magno l’anno 1647, ambasciador del Re Polacco al Papa, che racconti al d° Signore tutta la vita del P.Mario e del P.Stefano, n.401.
Ghigi cioè Monsignor Fabio Ghigi, Nuncio Apostolico in Colonia riceve alcune compositioni dal P.Carlo di S.Antonio di Padova, e si affettiona alla religione delle Scuole Pie, n.434 e segg. È fatto Cardinale da Inocenzo X, n.37-39. Li scrivono il Re e Reina di Polonia in favore delle dette Scuole, n.440. Promette essere favorevole alli Padri nell’occasioni,ivi. L’esseguisce, n.441. Morto Papa Innocenzo X l’anno 1655 esce del Palazzo pontificio e nel novendio va a stare alla Transpontina de’Carmelitani, n.446. Visita i parenti del morto Pontefice e particolarmente D.Olimpia che se li raccomanda, n.450. Fatto Papa a 7 d’Aprile 1655 elegge i suoi officiali, n.
Ginetti Cardinale, cioè Marcio Ginetti, affetionato a’ Religiosi, consola i Padri delle Scuole Pie, afflitti per il Breve contro essi, n.251. Fatto Superiore della Casa di S.Pantaleo dalla Sagra Congregatione, n.252. Vi lascia per Superiore così pregato da’ Padri e fratelli, il P.Gio:Stefano della Madre (sic), Genovese di Casa Spinola, n.255. Si ammira che d° Padre parta dal governo senza sua saputa, et ordina che il P.Castiglia piglia tal incarico, n.309
P.Gio:Antonio Bolognese (post nel p°Ind°) va al S.Ufficio da Monsignor Assessore, e mostrandoli l’avisi, dove era posto, che il P.Fundatore era restituito al suo uff° è causa della rovina della Religione, n.225. Compone nel Collegio Nazareno un’ opera, che riesce eccellente, n.262. Va alla Casa di Turi, Diocesi di Conversano, dove li succedono molti accidenti, n.319. Si fa Prete secolare, e se ne va in Bologna sua Patria, e prima in Conversano, n.328 e segg.
Fratello Gio:Battista di S.Andrea, d° il Moro (de quo in p°Ind°) caccia dalla recreatione il P.Nicolò Mª del Rosario d° il Gavotto, con animo sdegnato, per essersi mostrato colui d’animo avverso al P.Fundatore, n.271. Viene pacificato da d° P.Generale col Gavotto, n.273. agramente arguisce al P.Gio:Stefano Spinola, Superiore di S.Pantaleo per haver parlato col P.Stefano degli Angioli, che stava al Collegio Nazareno, n.294. Accompagna il P.Gio:Carlo di S.Barbara al Palazzo Pontificio per servire al P.Generale, n.333.
P.Gian Carlo di Santa Barbara scrittore di questo discorso. Li scrive il P.Fundatore, che provisi, se li mandino da Napoli a San Pantaleo docati 200 di Suor Lucia Saliga, n.286 e segg. Fatto sagristano di San Pantaleo, n.288. Conseglia dª Suor Lucia, che si vuol lasciare alcuna cosa in testamento ai Padri di San Pantaleo, lasci piutosto l’oglio per il Santissimo dell’altare, come fa. N.289. Procura che esca dalla religione il P.Gio:Antonio Bolognese che l’era di travaglio, n.307. Serve fedelmente al P.Fundatore e piglia tre memoriali fatti dal P.Stefano contro la Religione o Congregazione, dal Palazzo Pontificio, n.332. Va in Roma da Napoli a 4 de novembre 1646, ivi. Il Fundatore li da a leggere le lettere che li venivano per poco vedere per la vecchiaia, n.387. Porta assieme col P.Vincenzo della Concettione le lettere del Re e Reina di Polonia al Cardle.Ghigi, che domanda la causa delli guai della religione, n.440. Porta le lettere del Re e Reina di Polonia in favore della Scuole Pie a D.Olimpia cognata d’Innocenzo X la vigilia di Natale 1654 e non profitano, n.443. Raccomanda l’interessi della religione o Congregatione al Cardle. Imperiale, prima d’entrare in conclave l’anno 1655, n.451. Va a ritrovar il scalco del Cardle Ghigi d° Cristaldi e li dice che il suo padrone sarebbe stato Papa, che ci l’haveva d° il Cardle. Imperiale, n.452. Mentre dorme li è detto dal Duca di Poli D.Appio Conti, che il Cardinale Fabio Ghiggi è fatto Papa, n.459. Baccia il Piede ad Alessandro VII fatto di fresco Sommo Pontrefice, n.455. e li raccomanda la Religione, n.458. Da aviso in Polonia al P.Onofrio della morte d’Innocenzo X, 459. Va spesso alla camera o antecamera del Papa, e sempre è honorato da Monsignor Cristaldi, fatto Cameriero Segreto di Sua Santità, n.462. e finisce la pª parte del discorso 4 di novembre 1672.
P.Gio.Stefano Spinola Genovese, d° della Madre di Dio, fatto Superiore a S.Pantaleo dal Cardle.Ginetti, n.256. pregato dal P.Generale che accetti l’ufficio, n.257. essortato anco dal Card.le Ginetti, n.260. Manda il P.Camillo di S. Girolamo per Superiore in Borgo, ivi. Gradisce l’ambasciata del P.Stefano degli Angioli, mandatali dal Coll.° Nazareno, n.275. Fa una Congregatione segreta avanti il P.Fundatore et altri Padri gravi, n.276. Pensa di redurre le scuole, che stavano al Vicolo della Cuccagna in Casa, e quelle Scuole farle Botteghe, e li riesce quasi miracolosamente, n.277. Accommoda la Casa di S.Pantaleo, che habbia 400 scudi d’entrata l’anno, n.286. Per andare a parlare al P.Stefano degli Angioli, riceve molti disgusti, n.292. Manda un biglietto al Cardle.Ginetti, che parte da Roma per Genova sua Patria, n.297. Va in Narni, et ivi è trattenuto da suoi Religiosi, n.299. è pregato dal Vescovo di Narni di aver cura delle Monache del monastero di San Bernardo, n.299. Riforma quel Monastero colla sua prudenza, n.305. Ivi fa vestire una sua penitente, chiamata Marta della Città di Norcia donna nobile, ricca e devota, n.306. Dimora in quel Monastero dall’anno 1646 fin all’anno 1656, quando fu chiamato in Roma per Assistente Generale della Religione renascente, n.306. Rinuncia l’ufficio d’Assistente per retirarsi a Norcia, ma fu fatto Provinciale della Provincia di Genova, e dopoi curatore d’un Monastero di Signore gravissime tra il Genovesato e Ducato di Savoia, n.307. Vive quest’anno 1672 di età cadente nel medesimo Monastero, e mai ha potuto haver licenza della Sagra Congregazione ritornare alla sua Religione, n.308.
P.Glicerio (de quo in p° Indiculo) è chiamato da Moricone dal P.Stefano successo al P.Mario nel governo della Religione, n.210. è fatto Visitatore della Provincia di Napoli, n.211. Mentre sta in Napoli alla Duchesca è rubbata la Congregatione degli Artisti sita in quella casa con suo gran cordoglio et amarezza, n.214. Fa fare le diligenze e non si trova cosa alcuna, n.215. parte da Napoli per Roma il Maggio del 1647, n.217.
P.Honofrio, vide P.Onofrio
Fr.Luca di S.Bernardo (de quo supra) va in colera contro il P.Stefano, e seguaci, per esser contrarii al P.Fundatore, n.228. Compone una lunghissima lettera di rimproveri al P.Pietrasanta Visitatore, n.237. Si fa capo di 35 Religiosi per parlare al Papa Innocenzo X contro Pietrasanta e P.Stefano, n.239. Irrita Monsignor Assessore domandandoli il Breve estintivo della Religione, n.251. Fa rumore col P.Spinola per haver parlato al P.Stefano degli Angioli, quale chiama traditor della Religione, n.294
Lucia Saliga del 3° Ordine di S.Franc°madre di latte del Cardle.Buoncompagno, essendo energumena, parte da Napoli per Roma a ritrovare il P.Pietro Casanio già suo Confessore in Napoli, n.278. Li spiriti di quella ubbedivano a’ cenni di d° P.Pietro, n.280. determina starsene in Roma, vicino alle Scuole Pie, e la notte è tormentata da demonii, che ritorni in Napoli, n.281. Parla col Generale ed altri Padri di San Pantaleo, ivi. In Napoli era penitente del P:Ruberto di Rubertis huomo dotto e spirituale, n.282. Si accorda col P.Generale dando 300 docati di starsine alle case attaccatte a S.Pantaleo, ricevendo il vitto da quello, n.283. Essendo morto il P.Pietro suo Confessore a 17 d’ottobre 1647, piglia per confessore il P.Arcangelo della Madre di Dio, sacerdote di gran bontà, n.289. Muore di Maggio l’anno 1659, essendo la Religione rinovellata mentre si faceva il Capitolo Generale, nel quale fu eletto il P.Camillo di S.Girolamo Generale, huomo di prudenza, e libri stampati eccellente. Ivi. Fa testamento e lascia molte cose all’Infermaria di S.Pantaleo. n.290
Fra Lucifero Sardo compagno del P.Ant° di S.Michele ariva da Caglieri a Roma, e si mette la birretta e passa per chierico, n.232. Scopre inavedutamente molte cose al P.Pier Franc° Napoletano d° della Madre di Dio venuto da Sardegna, ove in Cagliari havea fundata una casa, in Roma per sapere alcuna cosa del Breve doppo uscita la fama di quello, n.337. Arriva a Roma e dopo alcuni giorni parte per Napoli ed il p° che ritrova alla Duchesca fu il P.Gio:Carlo di S.Barbara, e li succedono molti accidenti per il più ridicoli, n.343. Li è aperta in Napoli la Balige, e levateli lettere e Brevi, n.350. Ritornato in Cagliari, è posto carcerato, et essendo liberato si fa Francescano Osservante e diventa buon missionario e va e ritorna più volte da Gierusalem, e Palestina, n.359.
Monache di San Bernardo di Narni, ricevono con grand’allegrezza il P.Gio:Stefano Spinola per loro confessore, et a conto veruno non si vogliono unire colle Monache di S.Gio: di dª città, n.301. Suor Marta di questo Monastero, donna buona e devota, è trasferita al Monastero di Spoleti per Breve speciale, ottenuto dal Cardle.Facchinetti, vescovo di quella città, n.306. Si riforma d° Monastero di S.Bernardo notabilmente per diligenza e industria di d° P.Spinola di modo che diventa esemplare di molti altri Monasterii, n.306.
P.Nicolò Mª del Rosario d° il Gavotti; (de quo supra) per dire che il P.Fundatore doppo il Breve del 1646 non era più Generale, passa pericolo d’esser bastonato o ferito essendo di peso cacciato dalla conversatione, n.271. Si lamenta del P.Gian Carlo di S.Barbara, che lo tenghi per sospetto, e contrario alla Religione, n.401.
P.Onofrio del SS.mo Sagramento, Napolitano (de quo supra) Non essendo riuscita l’ambasciaria del Conte Magno in favore delle Scuole Pie, parla alla Reina vedova di Polonia per mezzo di madama d’Obegni, matrona dignissima di dª Reina l’anno 1648, n.429. Se ritrova presente alla coronatione di Gio: Casimiro Re di Polonia, e di Maria Nivers, sua moglie, e già di Vladislao fratello di Casimiro, n.430. Procura dal nuovo Re e Reina lettere di favore della Religione al Cardle Fabio Ghigi, n.240. Di nuovo procura del Re per le Scuole Pie ad Alessandro 7 Sommo Pontefice, n.461.
Panzirolo, cioè Gio:Giacomo Panzirolo Cardinale, parla al Conte Magno Ambasciadore del Re di Polonia, e persuade a cercare il Cappello per suo fratello Valeriano Capuccino, e di smettere il negozio delle Scuole Pie, n.403 e segg.
Prencipe Ludovisio, dichiarato Nepote di papa Innocenzo X fa haver grata Udienza a 35 Religiosi delle Scuole Pie, n.240
P.Pietro della Natività, Casanio, (de quo supra) è confessore di suor Lucia Saliga, venuta da Napoli, la quale dà 300 scudi, n.287. Muore in Roma con fama di gran santità nella casa di San Pantaleo, a 17 d’ottobre 1647, n.289.
P.Pier Franc°, Napoletano, d° della Madre di Dio, Superiore della casa di Cagliari viene accusato dal P.Nicolò Maria d’haver pigliati Novizzi contro il Decreto del S.Uff° e ne viene assoluto, n.230. Manda da Cagliari il P.Ant° di S.Michele per la licenza di potere far professare li Novizzi, e vestirne degl’altri, e viene ingannato da d° P.Ant°, il quale si unisce col P.Stefano, n.231. Viene in Roma, e ritrova il fratello Lucifero, compagno di d°P.Ant°, che li scuopre esser uscito il Breve, e molte altre cose successe alla Religione, n.337. Va in Sardegna, e di nuovo viene a Roma l’anno santo, e racconta al P.Gian Carlo di S.Barbara, quanto li successe col fratello Lucifero così a Procida, come nel viaggio, et a Cagliari, n.359.
Reina di Polonia scrive a D.Olimpia in favore delle Scuole Pie, n.131
Ruberto de Rubertis confessor di suor Lucia Terciaria Franciscana huomo dotto e santo n.282 e 287.
P.Stefano degli Angioli (de quo supra) mormora e borbotta contro il P.Generale, dicendo più volte non l’ha finita lo spagnolo, n.226. Accusa il P.Pietrasanta un furto fatto a S.Pantaleo con scandalo e muta il Superiore di d° luogo, quello della Duchesca di Napoli et altri perchè havevano dati memoriali in favore del P.Fundatore, n.235. Fà fare gravissimi ordini di carcere, di galera, etc., n.237. ciò suscita gran tumulti, n.239 e segg. Litiga col fratello Luca di San Bernardo, del quale vien chiamato peggior di Giuda, n.243. Fatto dalla Sagra Congregazione Rettore del Coll° Nazareno, n.261. Fa fare un opra dal P.Gio.Ant° Bolognese, convitando gl’Auditori della Rota al Collegio, e riesce assai buona, n.262. Manda a rallegrarsi al P.Spinola fatto Superiore di S.Pantaleo, n.274. Tenta con forza et inganni venire a S.Pantaleo, con minacciare di far cacciare da Roma il P.Generale ed altri honorati Padri, di quella Casa, et è cacciato esso dishonorotamente dal Coll° e da Roma, n.310. Da 3 memoriali contro il suo Ordine e di nullo ha risposta, n.335. Finge di procurare, o veramente procura d’aiutare il suo Ordine, n.400.
Torres, o Monsignor Torres, Nuncio Apostolico in Polonia, molto devoto delle Scuole Pie, n.385. Fratello del Marchese Torres, che aiutò il P.Fundatore, quando Monsignor Albici assessore del S.Ufficio ando a carcerarlo, soto nome, che havesse pigliate le scritture del S.Uff°dal P.Mario, ivi. Ben voluto dai Polacchi come liberale, e di buon essempio, n.424. Ama le Scuole Pie, come fa il Re, e la Nobiltà Polacca, ivi
Vidoni, cioè Monsignor Vidoni (Pietro di nome) Nuncio Apostolico in Polonia, nella fuga che fa la regina Maria da quel Regno sempre l’accompagna per ordine del Papa, n.426. è fartto Cardinale a 5 d’Aprile 1660, ivi.
Vladislao IV Re di Polonia l’anno 1642 manda in Roma il P.Onofrio Napoletano per aiutare le Scuole Pie, et accommodare suo fratello Casimiro fatto Giesuita, n.360. Haveva fondate le Scuole Pie in Varsavia per mezzo del P.Alessandro Genovese, procurateli per mezzo del suo ambasciadore Duca d’Osolischi, o Ossolino, n.361. Intende che suo fratello Casimiro era carcerato in Francia e non si vuole di ciò intrincare circa l’anno 1638, n.374. e che si ha fatto Giesuita a Loreto, e ne fa gran resentimento, e vuol cacciare dal suo Regno detti Padri, ma il Papa vi si tramezza, n.380. Favorisce le Scuole Pie, e non vuole che il Breve del 1646 contro di esse, sia ricevuto in Polonia, n.386. Promette al P.Onofrio Napoletano di aiutare l’Ordine e ne da l’istruttione al Conte Magno, ambasciadore di quello Re al Papa, e agli Principi Cristiani, n.390. Havute triste risposte da Roma di quanto haveva designato contro il Turco piange, come fanciullo, n.426. Presago delle rovine, che sono venute al Regno di Polonia dopo la sua morte, n.427. Scrive al Conte Magno che se ne ritorna in Polonia e lo rinfaccia di superbo, n.428. Muore l’anno 1648 a 20 di Maggio, ivi.
Finis VII Septembris 1672. Laus Deo, immaculatae Virgini, ac sanctis omnibus.
Auctor huius Anagrammatis videtur esse P.Carolus a S.Ant° Patavino. Mihi P.Joes.Carolus a S.Barbara in suo p°discursu Scholarum Piarum n.434: de hic sottoscribo. Carolus.