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Adoprò il P. Francesco detto tutte le diligenze necessarie a tale effetto, et ne hebbe l'intento poiché il Gran Duca, et tutte quelle Altezze Ser.me con molto gusto diedero il consenso, e li Principi Mat-tias e Leopoldo particolarmente presero la protettione del nostro S. Istituto, et per tali sempre si sono mostrati in ogni nostra necessità..
 
Adoprò il P. Francesco detto tutte le diligenze necessarie a tale effetto, et ne hebbe l'intento poiché il Gran Duca, et tutte quelle Altezze Ser.me con molto gusto diedero il consenso, e li Principi Mat-tias e Leopoldo particolarmente presero la protettione del nostro S. Istituto, et per tali sempre si sono mostrati in ogni nostra necessità..
  
Venne il detto P. da Genoa in Roma con l'occasione dell'elet-tione, o sia confirmatione nel Generalato del N.V.P. Fondatore e da quella ricca città portò alcune centinara di dopie, come esso stesso essendo io presente mostrò in publica ricreatione, e disse che le voleva spendere per la nostra fondatione in Firenze, come fece<ref group='Notas'>A margine d'altra mano: « Corrigendus quia dives erat ex patrimonio,. nec opus habebat ut prò fundatione Fiorentina destrueret Genuensem ».</ref>.
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Venne il detto P. da Genoa in Roma con l'occasione dell'elet-tione, o sia confirmatione nel Generalato del N.V.P. Fondatore e da quella ricca città portò alcune centinara di dopie, come esso stesso essendo io presente mostrò in publica ricreatione, e disse che le voleva spendere per la nostra fondatione in Firenze, come fece<ref group='Notas'>A margine d'altra mano: « Corrigendus quia dives erat ex patrimonio,. nec opus habebat ut prò fundatione Fiorentina destrueret Genuensem ».</ref>.
  
 
Aggiustato il negotio del Generale, dato fine a quel Capitolo, il detto P. Francesco se ne andò in Firenze e da quelle Altezze Ser.me, come anche dall'Arcivescovo fu ricevuto con ogni affetto, et si superarono tutte le difficultà, et con il consenso de Regulari si fondò la casa delle Scuole Pie, le quali già alcuni anni prima in una casa particolare a spese del publico essercitava un Prete secolare detto il Sig. Fiamella, che era stato in Roma alcun tempo aiutando il N.V.P. Fondatore nel nostro santo Istituto, et sempre fu tra lor due religiosa corrispondenza.
 
Aggiustato il negotio del Generale, dato fine a quel Capitolo, il detto P. Francesco se ne andò in Firenze e da quelle Altezze Ser.me, come anche dall'Arcivescovo fu ricevuto con ogni affetto, et si superarono tutte le difficultà, et con il consenso de Regulari si fondò la casa delle Scuole Pie, le quali già alcuni anni prima in una casa particolare a spese del publico essercitava un Prete secolare detto il Sig. Fiamella, che era stato in Roma alcun tempo aiutando il N.V.P. Fondatore nel nostro santo Istituto, et sempre fu tra lor due religiosa corrispondenza.

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Cap. VI Come le Scuole Pie andarono a Firenze

Il P. Francesco della Purificatione (uno delli quatto Assistenti nominati dalla fel. mem. di Papa Gregorio XV, tanto alle Scuole Pie affettionato) come nativo e nobile di Castiglione Fiorentino procurò di haver licenza dal N.V.P. Fondatore e Generale mentre era Provinciale della Liguria di procurare d'introdurre le Scuole Pie in Firenze.

Adoprò il P. Francesco detto tutte le diligenze necessarie a tale effetto, et ne hebbe l'intento poiché il Gran Duca, et tutte quelle Altezze Ser.me con molto gusto diedero il consenso, e li Principi Mat-tias e Leopoldo particolarmente presero la protettione del nostro S. Istituto, et per tali sempre si sono mostrati in ogni nostra necessità..

Venne il detto P. da Genoa in Roma con l'occasione dell'elet-tione, o sia confirmatione nel Generalato del N.V.P. Fondatore e da quella ricca città portò alcune centinara di dopie, come esso stesso essendo io presente mostrò in publica ricreatione, e disse che le voleva spendere per la nostra fondatione in Firenze, come fece[Notas 1].

Aggiustato il negotio del Generale, dato fine a quel Capitolo, il detto P. Francesco se ne andò in Firenze e da quelle Altezze Ser.me, come anche dall'Arcivescovo fu ricevuto con ogni affetto, et si superarono tutte le difficultà, et con il consenso de Regulari si fondò la casa delle Scuole Pie, le quali già alcuni anni prima in una casa particolare a spese del publico essercitava un Prete secolare detto il Sig. Fiamella, che era stato in Roma alcun tempo aiutando il N.V.P. Fondatore nel nostro santo Istituto, et sempre fu tra lor due religiosa corrispondenza.

Hebbero li nostri Padri in Firenze per loro chiesa S. Maria de Ricci, et alcune case contigue, come anche non so che stanze dell'insigne Accademia della Crusca, et si accomodarono in questo luogo per la loro habitatione essercitando le Scuole Pie nella medesima casa dove prima le faceva il detto Sig. Fiamella quale sempre stette con noi sino alla sua morte per esser affettionatissimo.

Doppo alcuni anni si andò ad aprire le Scuole Pie nella città di Pisa di ordine di detti Ser.mi Principi, quali desideravano havere in quella città tutto quello faceva bisogno per levare un huomo dalla culla, e poppe della madre sino a farlo un Cicerone, un Demostene, un Platone, un Aristotele, un Jasone, et un Archimede, cioè un huomo perfetto nelle scientie, et virtuoso in ogni buontà.

E perchè già vi havevano il publico Studio delle scientie, vi volle haver anche le Scuole Pie per li primi elementi, et aritmetica con la grammatica et humanità proprio del nostro S. Istituto. Non mi stendo più in longo in altre particolarità perchè non essendo mai stato di famiglia in quella Provincia, non so cosa più particolare, quali tengo si potran raccogliere dalli libri di quelli Archivii, poiché sempre vi sono stati huomini, che davano gusto a quelle Altezze Ser.me e però tengo si siano notate molte particolarità da loro, che io non le so.

Vincenzo della Concettione mano propria.

Notas

  1. A margine d'altra mano: « Corrigendus quia dives erat ex patrimonio,. nec opus habebat ut prò fundatione Fiorentina destrueret Genuensem ».