BerroAnnotazioni/Tomo1/Libro3/Cap05

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Cap. V Del modo di studiare delti nostri Religiosi

Il N.V.P. Fondatore e Generale hebbe sempre a cuore che li nostri Religiosi attendessero allo studio d'ogni scientia, ma in modo che per prima si facesse ottimo capitale di Christiane e religiose virtù, ma particolarmente nella mortificatione et oratione, come si vedde nelle medesime nostre Costitutioni al Cap. X della seconda parte in queste parole: Et postquam in his qui ad professionem admissi sunt, apparebit in variis virtutibus non nihil proferisse, de fundamento litterarum, et modo eas proponendi congitandum erit etc. et poco più basso dice: Advertat autem Superior ne illi qui studiis vacant, tempus aliquod extra recreationes ordinarias otio absumant, neque orationis assiduitate et animi modestiam negligant. Verum ita studia cum pie-tatis ardore coniungant ut alterum alteri emolumentum esse possit. Curabit ut bis in singulis annis ante Resurrectionem per quinque vel sex dies, et ante festum Omnium Sanctorum per decem dies ad novi-tiatum, vel aliquem commodiorem locum se conferant, ut exercitiis spiritualibus, et votorum renovatione spiritas fervorem recuperent et augeant.

Anzi io stesso ero presente e sentii con proprie orecchie che discorrendo il Sig. Laertio Cherubini quel gran Juris consulto, che ha composto il Bolario, che discorrendo dico con il N.V.P. Fondatore dello studio de' nostri con qualche ardore, perchè vi haveva un suo figlio, dopo longo discorso, e varie raggioni io sentii che il N.V.P. li rispose: Sig. Laertio io voglio che li miei Religiosi habbino più presto tre gradi di virtù e di mortificatione, che dieci di lettere. E si è poi trovato scritto di sua mano queste bellissime sentenze a questo proposito: Religiosum ornat quidem scientia, sed virtus coronat. Vos tibi qui alios verbo instruis, et exemplo destruis.

Con tutto ciò sempre procurò di tirare avvanti nelli studi li chierici, et però nelle medesime Costi tutioni al Cap. 2 della prima parte dice che anche alli novitii si possa dare studio passato il primo anno della probatione. Senti le sue parole: Cum illis vero novitiis, qui primo probationis anno in variis mortificationibus, et signanter in studio orationis, notabiliter profecerint, ne eorum quae antea didicerunt, obli-viscantur, circa studium poterit Provincialis dispensare.

Però nel bel principio del novitiato di Roma si dava nell'inverno la sera qualche hora di studio, o dichiarando, o componendo.

In S. Pantaleo vi fu del 1627 fondata una Accademia de' nostri di belle lettere con titolo di Accademia degli Abbietti, e per impresa una mano che con scopa radunava un montone di immondezza, et per motto: Facti sumus omnium peripsema usque adhuc. S. Paolo 1 Cor. e. 4.

Nella quale Accademia noi tutti ci essercitavamo in verso, et in prosa con publiche dimostrationi almeno una volta il mese, e più spesso ancora con compositioni anche greche, et altri studiavano anche l'hebreo. Apperto il Colegio Nazareno, il N.V.P. Fondatore vi mandò il Sig Andrea Baiani, che lesse ad alcuni de' nostri la Logica oltre la Rettorica et anche vi veniva un lettore di Sapienza di lingua greca per insegnare a' nostri; siche sempre il N.V.P. procurò tirare avvanti negli studii li chierici; ma mai acconsentiva che si lasciassero li soli(ti) nostri essercitii d'oratione e mortificatione per lo studio, come anche voleva che si andasse ad accompagnare li scuolari alle loro case dalli medesimi studenti et quando faceva bisogno faceva che aiutassero alle scuole per più giorni, et per mesi ancora secondo che giudicava convenevole e necessario, ma sopra tutto nell'umiltà, però li faceva lavare le scuderie una settimana per uno, e scopare la casa e cortile con le scale, e però pochi eran quelli che solo attendessero allo studio senza altro impiego se però non fossero stati di statura, et età assai giovanetti.

Quando alcuno di noi altri per studiare li domandavamo licenza di non andare a letto nel segno, egli per prima considerava la complessione, et età, e poi come era solecito al venire all'oratione alla mattina, e secondo quella li dava la licenza ma solo per poco tempo, e giorni, volendo che per tale licenza si andasse spesso da lui, e mai permetteva che non si stesse almeno cinque hore a letto,. et che si lasciasse li essercitii spirituali, perchè in questo più che nelle lettere voleva che si ponesse il cuore. Et ad uno, che in questo si mostrava tepido assai, e per il contrario molto diligente nel faticare per lo studio, dopo haverlo ripreso più e più volte, minacciò che Iddio ne l'haverebbe castigato, come successe, poiché poco dopo passò-all'altra vita.

Notas