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Il nostro V.P. Fondatore e Generale fece per il detto Colegio et alunni le Costitutioni sue particolari conforme giudicò convenevoli per alevare giovanetti nelle lettere e virtù conforme la pia mente dì detto Em.o Tonti il quale lasiò che fossero poveri, ma di legittimo matrimonio, e di bello ingegno, et che usciti dal Colegio potessero studiare qualsivoglia sorte di scienza, in qualsivoglia Università, senza obligo di clericare né di altro peso. E che il Colegio a questi tali studenti, già suoi alunni, desse ogni aggiuto possibile per studiare in dette Università, dopo però che l'intrata di detto Colegio fosse a tale stato che potesse mantenere di vitto, e vestito, libri, carta et ogni altra cosa necessaria per studiare e per le persone di vinti alunni, et otto Religiosi delle Scuole Pie per loro guida in detto Colegio Nazareno, nel suo palazzo alla chiavica del Bufalo, come più compiutamente si vedde nel suo testamento stampato che in detto Colegio et altrove si conserva. | Il nostro V.P. Fondatore e Generale fece per il detto Colegio et alunni le Costitutioni sue particolari conforme giudicò convenevoli per alevare giovanetti nelle lettere e virtù conforme la pia mente dì detto Em.o Tonti il quale lasiò che fossero poveri, ma di legittimo matrimonio, e di bello ingegno, et che usciti dal Colegio potessero studiare qualsivoglia sorte di scienza, in qualsivoglia Università, senza obligo di clericare né di altro peso. E che il Colegio a questi tali studenti, già suoi alunni, desse ogni aggiuto possibile per studiare in dette Università, dopo però che l'intrata di detto Colegio fosse a tale stato che potesse mantenere di vitto, e vestito, libri, carta et ogni altra cosa necessaria per studiare e per le persone di vinti alunni, et otto Religiosi delle Scuole Pie per loro guida in detto Colegio Nazareno, nel suo palazzo alla chiavica del Bufalo, come più compiutamente si vedde nel suo testamento stampato che in detto Colegio et altrove si conserva. |
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Cap. IV Del modo di vivere di detti alunni in quel tempo
Il nostro V.P. Fondatore e Generale fece per il detto Colegio et alunni le Costitutioni sue particolari conforme giudicò convenevoli per alevare giovanetti nelle lettere e virtù conforme la pia mente dì detto Em.o Tonti il quale lasiò che fossero poveri, ma di legittimo matrimonio, e di bello ingegno, et che usciti dal Colegio potessero studiare qualsivoglia sorte di scienza, in qualsivoglia Università, senza obligo di clericare né di altro peso. E che il Colegio a questi tali studenti, già suoi alunni, desse ogni aggiuto possibile per studiare in dette Università, dopo però che l'intrata di detto Colegio fosse a tale stato che potesse mantenere di vitto, e vestito, libri, carta et ogni altra cosa necessaria per studiare e per le persone di vinti alunni, et otto Religiosi delle Scuole Pie per loro guida in detto Colegio Nazareno, nel suo palazzo alla chiavica del Bufalo, come più compiutamente si vedde nel suo testamento stampato che in detto Colegio et altrove si conserva.
Sopra questo fondamento, et altro che il detto Em.o haveva detto, il N.V.P. fece le dette Costitutioni, per gli alunni et voleva, che si essercitassero per un hora del giorno in essercitii manuali per mantenersi viva la memoria della loro povertà, a finché con le com-modità del Colegio non si scordassero del loro antico stato, et che con il sudore delle loro fatiche nello studio si dovevano mediante la gratia di Dio, guadagnare il vitto e vestito per sempre, essendo che il povero superbo è essoso al cielo et alla terra.
Compose donque il N.V.P. Fondatore e Generale dette Costitutioni sopra detto fondamento et composte le fece vedere alli Ill.mi e Rev.mi Sig. Auditori della S. Rota romana, e questi comisero la loro rivisione ad un di loro, ma da questo si diedero anche alli RR.PP. Giesuiti, dalli quali li furono fatte alcune postille. Queste Costitutioni scritte tutte di propria mano del N.V.P. io medesimo le posi dopo la di lei morte in una scatola di latta, con l'originale pure delle nostre Costitutioni, e le conservai in uno scrigno di noce fatto fare a posta con tre chiavi, e vi inclusi anche l'interiora del detto N.V.P. Fondatore e Generale, con il suo medesimo cuore tutte serrate in una scatola con il sigillo del Notaio Meula, che ha fatto il processo, et in un vaso di christallo fuor di detta scatola sta la maggior parte del Cuore del Servo di Dio Glicerio Landriano morto nostro novitio con nome di Glicerio di Christo, et tutte queste cose serrate in detto scrigno con le tre chiavi io medesimo partendo di Roma dopo la gratia fattaci da Papa Alessandro VII le consegnai alli tre primi Assistenti generali per più sicurezza d'ogni cosa e lo detto scrigno stava serrato nella camera dove morse il N.V.P. Fondatore.
Il modo con il quale vivevano li detti alunni in quanto alla qualità de cibi era conforme il nostro, descritto dalle nostre Costitutioni, non digiunavano però se non il venerdì, ma non così strettamente come noi. Facevano la matina quando non era digiuno di precetto, o venerdì la loro colatione nel medesimo refettorio: cioè un quarto di pagnotta da deceno un bicero di vino con qualche frutto.
Le mortificationi loro erano li digiuni detti di sopra, et il venerdì la disciplina al nostro modo, et alcuni la facevano anche altre volte per loro divotione, ma le sette vigilie della Madonna digiunavano, non però con il rigor nostro, e facevano la disciplina al nostro modo. Le divotioni erano le seguenti: Dato il segno di levarsi adoravano la SS. Trinità dicendo l'Antifona Benedicta sit Sancta Trinitas atque Individua unitas confitebimur ei quia fecit nobiscum misericordiam suam, con il salmo Quam dilecta tabernacula tua Domine etc. e le Litanie della Beata Vergine. Si andava alPoratione, facevano mezza hora di horatione mentale con leggersi le solite nostre meditationi; dopo aggiustato il loro letto, attendevano alle proprie necessità: recitavano l'offitio della Beata Vergine privatamente et poi studiavano le lettioni. Dopo la scuola sentivano la S. Messa e recitavano l'hore della B. Vergine; si faceva l'esame della conscienza.
Dopo l'hora della ricreatione fornito il pranzo si diceva da tutti la Coroncina, e poi si andava a studiare. La sera facevano con noi tutti la mezza hora dell'oratione mentale prima della cena, e dopo la recrea-tione di quella le Litanie con le preci, et essame di conscienza a nostro modo, e si andavano a riposare.
La confessione sacramentale con la SS. Communione la facevano tutte le feste mobili, le sette solennità della B.ma Vergine e le feste degli Apostoli, et una volta di quindeci in quindeci giorni, come anche altre volte di loro particolare divotione. In tale occasione si andava a S. Pantaleo nostro, se bene anche per loro gusto, o vogliam dire divotione qualche volta si andavano a somministrare in qualche chiesa di particolare divotione; e fra la settimana se si volevano confessare riavevano in Colegio chi li poteva confessare.