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− | Fu da suoi Padri ne primi anni di sua età mandato il nostro Gioseppe alle scuole per imparar con li primi elementi anche maggiormente il Timor santo di Dio; crescendo nelli anni cresceva anco nella scienza, che superando la puerile età, in breve fu nella Retto-rica molto eccellente, componendo molto egregiamente in verso et in prosa, essendo accuto, chiaro, e delicato nelle sue inventioni, e compositioni. Voleva il padre del nostro Gioseppe in questo tempo impiegarlo nella milizia come esso, et era antica grandezza di sua Casa. Pensò il nostro Gioseppe di sfugire questo con l'andata alli studi delle Università più insigni della Spagna, e fu a quella di Lerida per le Leggi civile, canonica, nelle quali havendo fatto grandissimo profitto si adottorò con molto suo honore, e poi per la Sacra Teologia in quella di Valenza, et Alcala d'Henares, nella quale ancora doppo li dovuti studii similmente si adottorò, et perché conosceva quanto pericoloso fosse lo stato di studente nelle Università per la loro gran libertà, e conversationi di sì differenti nationi di giovani, fugiva ogni compagnia di pericolosa contagione restando solo con timorati del Signore valendosi assai per superare ogni vizio del scudo invincibile della frequenza de' santi Sacramenti. Et per haver anche più legittima scusa della sua ritiratezza a di 7 aprile 1575 ricevette la prima Tonsura per mano di Mons. Sig. Ul.mo Jo. Dymas Loris Vescovo di Urgel | + | Fu da suoi Padri ne primi anni di sua età mandato il nostro Gioseppe alle scuole per imparar con li primi elementi anche maggiormente il Timor santo di Dio; crescendo nelli anni cresceva anco nella scienza, che superando la puerile età, in breve fu nella Retto-rica molto eccellente, componendo molto egregiamente in verso et in prosa, essendo accuto, chiaro, e delicato nelle sue inventioni, e compositioni. Voleva il padre del nostro Gioseppe in questo tempo impiegarlo nella milizia come esso, et era antica grandezza di sua Casa. Pensò il nostro Gioseppe di sfugire questo con l'andata alli studi delle Università più insigni della Spagna, e fu a quella di Lerida per le Leggi civile, canonica, nelle quali havendo fatto grandissimo profitto si adottorò con molto suo honore, e poi per la Sacra Teologia in quella di Valenza, et Alcala d'Henares, nella quale ancora doppo li dovuti studii similmente si adottorò, et perché conosceva quanto pericoloso fosse lo stato di studente nelle Università per la loro gran libertà, e conversationi di sì differenti nationi di giovani, fugiva ogni compagnia di pericolosa contagione restando solo con timorati del Signore valendosi assai per superare ogni vizio del scudo invincibile della frequenza de' santi Sacramenti. Et per haver anche più legittima scusa della sua ritiratezza a di 7 aprile 1575 ricevette la prima Tonsura per mano di Mons. Sig. Ul.mo Jo. Dymas Loris Vescovo di Urgel<ref group='Notas'>In margine si legge: « Si conferma anche questo con scrittura autentica con occasione che facendo il Padre Pietro Calasanz a suo figlio Pietro secondo dona-tione per certo matrimonio nel 1576 si riserva il jus di poter fare il Patrimonio a Gioseppe Calasanz nostro, sì che si vedde in questo tempo essere già clerico ».</ref>. Non penso che parrà fuor di proposito il poner qui quanto il commune inimico del genere humano procurasse di far cascare ne' suoi lacci il nostro D. Gioseppe, come dal seguente fatto benissimo si potrà raccogliere. Studiando (per quanto mi raccordo haver inteso da uno de' primi sacerdoti, che dall'istessa bocca del nostro Padre TTaveva sentito con occasione di essortatione, che a lui in privato faceva) in Valenza prese honesta servitù come secretano con una nobile, et honorata Signora da principio da ambe le parti modestissima, ma poi, dalla Donna come più fragile, e fomentata dal Demonio, malitiosa, et impura; per il che cavando sempre più e maggiori incentivi di sensuale affetto dalle ottime qualità del nostro D. Gioseppe, e con l'esperienza, che haveva della sua fedeltà in alcuni negotii importanti, honesti però e cristiani, prese ardire, come un'altra Padrona di Gioseppe Hebreo, di tentarlo, et indurlo alle sue sfrenate voglie, et con l'occasione di scrivere una lettera che fra molte altre si fece scrivere e mandare fuori di Valenza con apparente impiego due Damigelle, e sapendo che in quel tempo et per qualche hora era sicura di non dover esser vista, ritiratasi in una camera più a dentro, e stando il nostro casto Don Gioseppe attendendo allo scrivere della lettera, si sentì chiamare dalla Signora et entrato nella camera con ogni purità di mente, vidde la Signora del suo amore avampante giacer nuda nel letto, che con parole, e segni amorosi lo invitava a giacer con essa lei. Ma il nostro casto studente in età di 24 o poco più anni, dando di piglio alla più sicura arma per ischifare e sfugire et insieme superare questo diabolico, e sensuale colpo, se ne fuggi subbito di camera, et uscito di casa se ne andò intimorito molto per dritto sentiero al suo confessore, dal quale li fu vietato non solo l'andare più in quella casa, ma anche il passare per quella strada, come fu puntualissimamente esseguito dal nostro D. Gioseppe. Stando per tale accidente molto più cauto nel praticare, per non incorrere un'altra volta in un sì grave pericolo, si partì anche dalla città. |
In questo tempo morse Pietro Calasanz secondo, fratello maggiore del nostro D. Gioseppe, che dal suo matrimonio non haveva havuto figli. Per il che Pietro Calasanz padre istituì erede universale il nostro D. Gioseppe, che solo la prima Tonsura haveva, con determinare che pigliasse moglie, ma esso renuntiando all'eredità non volse lasciare la militia Ecclesiastica, né li suoi studii. | In questo tempo morse Pietro Calasanz secondo, fratello maggiore del nostro D. Gioseppe, che dal suo matrimonio non haveva havuto figli. Per il che Pietro Calasanz padre istituì erede universale il nostro D. Gioseppe, che solo la prima Tonsura haveva, con determinare che pigliasse moglie, ma esso renuntiando all'eredità non volse lasciare la militia Ecclesiastica, né li suoi studii. |
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- Cap. 3 Del progresso de' studi del nostro Gioseppe Calasanz
Fu da suoi Padri ne primi anni di sua età mandato il nostro Gioseppe alle scuole per imparar con li primi elementi anche maggiormente il Timor santo di Dio; crescendo nelli anni cresceva anco nella scienza, che superando la puerile età, in breve fu nella Retto-rica molto eccellente, componendo molto egregiamente in verso et in prosa, essendo accuto, chiaro, e delicato nelle sue inventioni, e compositioni. Voleva il padre del nostro Gioseppe in questo tempo impiegarlo nella milizia come esso, et era antica grandezza di sua Casa. Pensò il nostro Gioseppe di sfugire questo con l'andata alli studi delle Università più insigni della Spagna, e fu a quella di Lerida per le Leggi civile, canonica, nelle quali havendo fatto grandissimo profitto si adottorò con molto suo honore, e poi per la Sacra Teologia in quella di Valenza, et Alcala d'Henares, nella quale ancora doppo li dovuti studii similmente si adottorò, et perché conosceva quanto pericoloso fosse lo stato di studente nelle Università per la loro gran libertà, e conversationi di sì differenti nationi di giovani, fugiva ogni compagnia di pericolosa contagione restando solo con timorati del Signore valendosi assai per superare ogni vizio del scudo invincibile della frequenza de' santi Sacramenti. Et per haver anche più legittima scusa della sua ritiratezza a di 7 aprile 1575 ricevette la prima Tonsura per mano di Mons. Sig. Ul.mo Jo. Dymas Loris Vescovo di Urgel[Notas 1]. Non penso che parrà fuor di proposito il poner qui quanto il commune inimico del genere humano procurasse di far cascare ne' suoi lacci il nostro D. Gioseppe, come dal seguente fatto benissimo si potrà raccogliere. Studiando (per quanto mi raccordo haver inteso da uno de' primi sacerdoti, che dall'istessa bocca del nostro Padre TTaveva sentito con occasione di essortatione, che a lui in privato faceva) in Valenza prese honesta servitù come secretano con una nobile, et honorata Signora da principio da ambe le parti modestissima, ma poi, dalla Donna come più fragile, e fomentata dal Demonio, malitiosa, et impura; per il che cavando sempre più e maggiori incentivi di sensuale affetto dalle ottime qualità del nostro D. Gioseppe, e con l'esperienza, che haveva della sua fedeltà in alcuni negotii importanti, honesti però e cristiani, prese ardire, come un'altra Padrona di Gioseppe Hebreo, di tentarlo, et indurlo alle sue sfrenate voglie, et con l'occasione di scrivere una lettera che fra molte altre si fece scrivere e mandare fuori di Valenza con apparente impiego due Damigelle, e sapendo che in quel tempo et per qualche hora era sicura di non dover esser vista, ritiratasi in una camera più a dentro, e stando il nostro casto Don Gioseppe attendendo allo scrivere della lettera, si sentì chiamare dalla Signora et entrato nella camera con ogni purità di mente, vidde la Signora del suo amore avampante giacer nuda nel letto, che con parole, e segni amorosi lo invitava a giacer con essa lei. Ma il nostro casto studente in età di 24 o poco più anni, dando di piglio alla più sicura arma per ischifare e sfugire et insieme superare questo diabolico, e sensuale colpo, se ne fuggi subbito di camera, et uscito di casa se ne andò intimorito molto per dritto sentiero al suo confessore, dal quale li fu vietato non solo l'andare più in quella casa, ma anche il passare per quella strada, come fu puntualissimamente esseguito dal nostro D. Gioseppe. Stando per tale accidente molto più cauto nel praticare, per non incorrere un'altra volta in un sì grave pericolo, si partì anche dalla città.
In questo tempo morse Pietro Calasanz secondo, fratello maggiore del nostro D. Gioseppe, che dal suo matrimonio non haveva havuto figli. Per il che Pietro Calasanz padre istituì erede universale il nostro D. Gioseppe, che solo la prima Tonsura haveva, con determinare che pigliasse moglie, ma esso renuntiando all'eredità non volse lasciare la militia Ecclesiastica, né li suoi studii.
Notas
- ↑ In margine si legge: « Si conferma anche questo con scrittura autentica con occasione che facendo il Padre Pietro Calasanz a suo figlio Pietro secondo dona-tione per certo matrimonio nel 1576 si riserva il jus di poter fare il Patrimonio a Gioseppe Calasanz nostro, sì che si vedde in questo tempo essere già clerico ».