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L'Ill.mo e Rev.mo Mons. Bernardino Panicela antico cooperatore delle Scuole Pie sino dal 1614 in qua, quale nel principio della Religione nostra veniva con molta carità a celebrare in S. Pantaleo, et anche confessava noi altri, essendo stato fatto Vescovo delle città di Ravello e Scala nella costa di Amalfi in Regno, essendo in quest'anno 1645 venuto in Roma a riverire e a basiar li SS. piedi del Sommo Pontefice Innocenzo X, si adoprò molto per rimovere il P. Stefano dalla sua superbia, e ritornare il N.V.P. Fondatore Generale nel suo luogo, e perchè il P. Stefano non voleva chiedere senza qualche suo avantagio il detto Mons. vi si adoprò molto, ma sempre indarno perchè il cuore non corrispondeva alla lingua; e per non uscire dal vero porrò qui ad litteram alcune particole delle sue lettere scritte a me Vincenzo della Concettione in Napoli.
 
L'Ill.mo e Rev.mo Mons. Bernardino Panicela antico cooperatore delle Scuole Pie sino dal 1614 in qua, quale nel principio della Religione nostra veniva con molta carità a celebrare in S. Pantaleo, et anche confessava noi altri, essendo stato fatto Vescovo delle città di Ravello e Scala nella costa di Amalfi in Regno, essendo in quest'anno 1645 venuto in Roma a riverire e a basiar li SS. piedi del Sommo Pontefice Innocenzo X, si adoprò molto per rimovere il P. Stefano dalla sua superbia, e ritornare il N.V.P. Fondatore Generale nel suo luogo, e perchè il P. Stefano non voleva chiedere senza qualche suo avantagio il detto Mons. vi si adoprò molto, ma sempre indarno perchè il cuore non corrispondeva alla lingua; e per non uscire dal vero porrò qui ad litteram alcune particole delle sue lettere scritte a me Vincenzo della Concettione in Napoli.

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Cap. 21 Tratato di Novo Aggiustamento

L'Ill.mo e Rev.mo Mons. Bernardino Panicela antico cooperatore delle Scuole Pie sino dal 1614 in qua, quale nel principio della Religione nostra veniva con molta carità a celebrare in S. Pantaleo, et anche confessava noi altri, essendo stato fatto Vescovo delle città di Ravello e Scala nella costa di Amalfi in Regno, essendo in quest'anno 1645 venuto in Roma a riverire e a basiar li SS. piedi del Sommo Pontefice Innocenzo X, si adoprò molto per rimovere il P. Stefano dalla sua superbia, e ritornare il N.V.P. Fondatore Generale nel suo luogo, e perchè il P. Stefano non voleva chiedere senza qualche suo avantagio il detto Mons. vi si adoprò molto, ma sempre indarno perchè il cuore non corrispondeva alla lingua; e per non uscire dal vero porrò qui ad litteram alcune particole delle sue lettere scritte a me Vincenzo della Concettione in Napoli.

M.to R.P. in Xpo Oss.mo

Ho agiustato che il P. Generale sia riposto nel suo luogo con li Assistenti, e fare due altri Assistenti con il voto dicesivo sino a settembre, et all'hora si faccia Capitolo Generale, et in quello si risolva il tutto, hora si va rafredando con tutto ciò vedrò di fare effettuare.

Pregate il Signore ch'aiuti. Hoggi sono stati li P.P. da me per ultimare l'agiustamento domani sarò dal P. Generale per l'ultima mano. Pregate il Signore per me. Roma li 12 maggio 1645.

di V.P.M.R.

Aff.mo per servirla Bernardino Ves. di Ravello e Scala

Havendo io scritto di questo al N.V.P. Fondatore Generale rale-grandomene, esso mi risponde.

Lettera

Ho visto per la sua lettera delli 20 corrente che costì era venuto avviso dell'accordo fatto per mezzo di Monsignor Panicola, ma il negotio da parte mia era accettato; ma di poi mutò faccia dicendo che volevano fussero otto Assistenti tutti con voce dicesiva. Questo non parve a proposito: e ora aspettiamo un altro modo di accomodamento per mezzi humani ma poco più rilevante che li passati; se succederà alcun accomodamento, come spero, ne darò avviso a V.R., ma conditio possidentis vai molto, massime con i favori humani.

E quanto al sig. Cardinale Cechini, non è vero che sia stato aggionto alla Congregatione, né che sia Protettore. Iddio per sua misericordia sarà il nostro Protettore hora e sempre, e ci benedirà come speriamo nella sua santissima bontà. Roma 27 Maggio 1645.

Servo nel Signore Gioseppe della Madre di Dio

Soggionge il medesimo Mons. un'altra lettera pure a me, e da quella vedrai, essere tutte trapole quelle del P. Stefano.

Lettera

Fo quanto posso per agiustare le cose della Religione, ma dubito si lavori invano, poiché trovo che per la parte del P. Stefano si sfugge come l'anguille, ci voi patienza, e non mancherò fare. Preghi per me il Signore. Roma li 17 di giugno 1645.

Di V.P.M.R.

Aff.mo per servirla Bernardino Ves. di Ravello e Scala

Vedi lettore come caminava il P. Stefano, ma senti un'altra lettera del medesimo Prelato pur a me.

M. R. in Xpo P. Oss.mo

Superbia e quasi invincibile, fece precipitare l'Angeli, e questi che puole nelli huomini! Si farà presto la Congregatione da Cardinali, senza altro quest'altra settimana. Ho fatto il mio sforzo possibile per l'agiustamento non si osserva niente, di quel che si dice. Preghi il Signore per me. Roma li 15 di luglio 1645.

Di V.P.M.R.

Aff.mo per servirla Bernardino Ves. di Ravello e Scala

Notas