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Lasciano l’habito di Preti secolari e lo pigliano della forma che hoggi si usa. Si fonda noviziato, et il P. Nostro si ritira à Narni à compor le Regole. Cap. 20.

Ricevuto, e letto in casa il Breve, tratarono dell’habito da usarsi per l’avvenire, e del modo da osservarsi nel vesttire i suggeti che dovevano servire all’Instituto.

Circa l’habito restarono d’accordo di prenderlo humil di panno grosso et appunto conforme alla professione di somma Povertà dichiarata nel Breve, del qual habito tutti uniformemente dovessero vestire et in esso doveva cominciarsi à dare formalità, et ordine di vita regolare alla nuova Congregazione.

La prima volta d’ordine del Papa fù vestito del nuovo habito el Padre Giuseppe fondatore per mano del Cardinale Giustiniani; dal P. Giuseppe lo riceverono poi il Padre Pietro, e tutti gl’altri sino al numero de quindici, che quasi tutti erano di quelli di Santa Maria in Portico restati con P. Pietro al servizio, e mantenimento delle Scuole Pie. Alcuni altri ancora seguirono il servizio delle medesime scuole nel loro primo habito, senza prendere questo nuovo.

La prima vestitura del nuovo habito fù il giorno dell’Annunciata alli 25 di marzo l’anno 1617, prendendo anco per singolar Protettrice di tutto l’Ordine la Santissima Vergine, per devozione della quale il Padre Prefetto mutò il gentilizio cognome chiamandosi per l’avvenire in luogo di Giuseppe Calasanzio, Giuseppe della Madre di Dio, et in questo modo s’introdusse il mutamento del cognome secolare nel nome di alcun santo ò altro simile.

Stabilirono poi di cominciare à mettere noviziato, e parve bene al P. Fondatore che il padre Pietro (gia Casani) et hora della Natività della Vergine, prendesse la carica di Maestro de novizii, come più pratico di tal maneggio d’ogni altro, oltre la sua insigne bontà molto conosciuta e stimata.

Con humiltà e prontezza accettò il P. Pietro, e per dar principio à questo noviziato con buon ordine, presero casa per tal effetto vicino alla Fontana di Trevi, dove il P. Pietro col solito zelo, e fervore che Dio li communicava, diede mano all’opera.

Et i primi novizii, che agl’altri aprirono la strada, furono i Padri Paolo Ottonelli, Viviano Viviani, Francesco Castelli, Abbate Landriani, et altri tra Cherici et fratelli operaii sino al numero di quindici o sedici per la prima entrata, e poi in breve crebbero à molto maggior numero, perche il buon nome et la perfezione di vita che tenevano quei primi fondatori allettava molti all’imitazione di se stessi, ancorche il rigore, con cui si viveva, fusse asprissimo e di veri penitenti.

Fra tutti li sudetti novizii si faceva conoscere il più fervente e volonteroso di perfezione il Padre Abbate come quello che gia molti anni si era esercitato et haveva più che superficialmente gustata la suavità dello Spirito di Dio, e non poteva saziar se stesso nell’operare, e patire per amor di Lui sino al morire, e di lui tra gli altri gran conto faceva il venerabil Padre Fundatore, il quale per conoscerlo da molti manifesti segni huomo da Dio illuminato, si crede che à sua persuasione introducesse nella Congregazione diversi esercizii di humiltà, e mortificazione, come quello particolarmente dell’accompagnare alle case loro i poveri scolari, che veramente à chi lo fa di cuore puo dirsi quotidiano esercizio di mortificazione, d’humiliazione, e gran carità insieme, come apponto desiderava il nostro V. Padre.

Il quale circa questi medesimi tempi si ritirò alla nostra casa di Narni per quivi senza disturbo comporre le Costituzioni, così havendone havuto l’ordine dal Cardinale Giustiniani à nome del Pontefice, qual prontamente eseguì et implorando con orazioni, digiuni, discipline et altri esercizii spirituali di mortificazione, l’assistenza della divina grazia per lo spazio di più mesi, et havendo col divin aiuto felicemente condotta à fine l’opera, se ne tornò à Roma, e cominciò à mettere in pratica le nuove Constituzioni acciò poi potessero essere dall’Autorità apostolica sicuramente approvate.

Notas