BerroAnnotazioni/Tomo1/Libro3/Cap23
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- Cap. XXIII Capitolo Generale del 1637
Congregossi il Capitolo Generale a 15 di ottobre 1637 giorno determinato per quello, nella nostra casa di S. Pantaleo di Roma, dove alcuni giorni prima erano gionti li PP. Provinciali e Vocali delle Provincie, li nomi de' quali, come anche la legitimatione delle loro persone si possono vedere nel medesimo Cap. Gen., et copie autentiche di quello.
La detta mattina cantò la Messa il N.V.P. Fondatore e Generale, la servì per Diacono il V.P. Pietro della Natività della B. Vergine luchese suo primo Assistente, per sudiacono il P. Francesco della Purificatione 2° Assistente, fiorentino, o sia di Castiglione Fiorentino, e tutti li P.P. Capitolari assisterono con le cotte. Fornita la Messa, esposto il SS. Sacramento con le debite cerimonie, pro-cessionalmente cantando l'hinno Veni Creator Spiritus si andò al nostro Oratorio e si dissero le solite orationi.
Ivi comparve la Sac. Visita Apostolica di ordine di N. S. Papa Urbano VIII, che furono li
Ill.mo e Rev.mo Mons. Gio. Batta Alteri Viceregente Ill.mo e Rev.mo Mons. Benedetto Landi Vescovo di Fosom-brone
Ill.mo e Rev.mo Mons. Giulio Rospigliosi Secretarlo de Brevi di N.S., al presente Cardinale, come anche fu Altieri creato da Papa Urbano.
Il M. R.P. Fra Francesco da Genoa Capuano, da Negro predicatore del Papa, et il P. Fra Salvatore da Genoa suo compagno, che serviva per secretarlo per la parte di detta sacra Visita.
Li detti IH.mi e Rev.mi Prelati nelli primi giorni discorsero di diverse cose e particolarmente della legitimatione delli PP. Capitolari, e di empire li luoghi di chi non vi era, e per la parte della Religione elessero per Secretano il P. Gio. Batta, di S. Tecla per prima fontione, et mancandovi alcuni Provinciali, la detta sacra Visita li nominò, et fra questi fui nominato io Vincenzo della Con-cettione Provinciale della Toscana.
Provinciale di Sicilia il P. Provinciale di Roma il P.
Eressero poi alcune Congregationi, come furono sopra le Costi-tutioni, sopra le Cause, e in queste posero li PP. Capitolari procurando di dividerli con avvertenza, et io fui posto in quella delle Costitutioni.
Volendo che le dette Congregationi si adunassero in stanze separate, e che digerissero per prima esse le materie, et che poi le portassero in piena Congregatione per essere sentite, e discusse, e poi proposte in Capitolo per approvarle, o reprovarle.
E perchè il P. Stefano degli Angeli legitimò la sua persona con un Breve Apostolico, dove era dichiarato Procuratore Generale e di dover tenere il luogo in Capitolo Generale sopra li PP. Provinciali etc. romano, spiacque assai a tutto il Capitolo perchè la giudicarono e contro il voto che si fa di non procurarsi dirette, o indirettamente in Religione dignità alcuna, ed anche una porta per introdurre fra nostri un pessimo abbuso di procacciarsi le dignità con Brevi e favori, però si insistè assai in questo, et il primo decreto del Cap. Gen. fu sopra di questo, cioè
Che l'istanze, che per l'avvenire si faranno da qualsivoglia della Religione per ottener Brevi, o lettere Apostoliche in favore del-l'istesso supplicante siano prima sottoscritte dal P. Generale e suol Assistenti né possano suffragare senza tale sottoscritione.
E ITU.mi e Rev.mi Prelati della Sac. Visita Apostolica vi fecero aggiongere queste parole. Quando però N. Signore non deroghi, e dichiari che habbino luogo benché non ci sia detta sottoscrittione.
Ma perchè il predetto caso non pareva incluso nel detto Decreto, come quello che era stato ottenuto prima li PP. Capitolari non si quietarono sino a tanto che il P. Stefano detto non renuntiò al detto Breve et dignità di Procuratore Generale in publico Capitolo, alla presenza di detti 111 .mi e Rev.mi Prelati, et all'hora li PP. Capitolari lo elessero essi in Procuratore Generale, con questo però che seda dopo li PP. Provinciali, non solo esso P. Stefano, ma anche li altri Procuratori Generali in futuro, ma che habbino luogo in Cap. Gen. La detta Sac. Congregatione della Visita Apostolica in piena Congregatione loro, et in presenza delPEm.o Sig. Cardinale di S. Onofrio fratello della Santità di N.S. Papa Urbano 8 decretò: Che il Breve di N.S. Urbano 8 ottenuto per ordinare li chierici operarii non suffraghi né a quelli che erano stati prima fratelli Operarii, né a quelli che da principio furono ricevuti nella Religione per chierici operarii. E quanto alli due. già ordinati sacerdoti ha risoluto la S. Congregatione che ad cautellam debbano domandare l'assolutione o habi-litatione dalla suspensione, e quando l'haveranno ottenuta, dichiara la medesima Congregatione che debbano havere e tenere il luogo secondo la loro Professione.
In questo Capitolo il N.V.P. Fondatore e Generale diede di se tali segni di perfettione, patienza, e carità in ogni opositione, che li fu fatta, che furono molte, che stupirono tutti l'Ill.mi Presidenti del Capitolo, et Mons. Rospigliosi hora Em.o Cardinale disse: Non so quando haverete mai un'altro P. di quella perfettione, e santità di questo. Anzi in una sessione capitolare stette quasi tutte quelle hore e sentendo li discorsi de P.P. Capitolari, li quali tendevano per il più alli luoghi, e precedenze degli officii et officiali della Religione, nelli accidenti che potevano occorrere, et essendosi speso tanto tempo il N.V.P. Fondatore e Generale parendoli che si scaldassero troppo in quelle materie, mosso da S. zelo disse: Alla bonora, si ha da discorrere sempre di queste materie, e mai dell'osservanza regulare, e della perfettione religiosa, e queste cose hanno da possedere il nostro chuore, e non Iddio?
Li PP. tutti si fermarono, e tacquero, et l'Ill.mi e Rev.mi Presidenti dissero: Il P. Generale ha raggione, non più, e fecero proporre cose necessarie alla perfettione religiosa et detti Ill.mi e Rev.mi Prelati e P. Negro hebbero in grandissima stima il detto N.V.P., et una volta perchè uno de primi PP. Capitolari si scaldò troppo in addurre diverse raggioni (con termine però riverentiale) contro una opinione del detto N.V.P. li detti Ill.mi e Rev.mi lo mortificarono rigorosamente.
Et perchè fu oposto alle nostre Costitutioni li detti Ill.mi ne parlarono in loro Congregatione e riportarono che non vi era fondamento alcuno da opporre.