BerroAnnotazioni/Tomo1/Libro1/Cap16

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Cap. 16 Come si trasferirono le Scuole Pie nella Piazza di S. Pantaleo

Essendo che ogni giorno più prosperamente e con maggior nome si stendeva il buono odore dell'Opera santa delle Scuole Pie, istituite per l'ottima educatione de poveri figliuoli, operando Iddio nel cuore di molte pie persone sì sacerdoti come secolari, si cominciò a fare una adunanza di virtuose persone, attendendo con ogni carità a tale instituto sotto la guida del detto D. Gioseppe Calasanzio, che come Padre speciale di tutti gli andava inanzi, non solo nell'affetto dell'Instituto, ma ancora nello fervore dello spirito, mortificationi, e disprezzo di se stesso, affaticandosi più di ogni altro sì il giorno nell'insegnare a figliuoli, e la notte in amaestrare l'istessi Maestri, come anche in comporre li Latini per tutte quatto le Scuole di grammatica, le lettioni di Abbaco di più regole e in essemplari per le scuole di scrivere, né contento di questa fatica scopava tutte le scuole da se solo ogni notte, fatica straordinaria si per essere le scuole otto e dieci, si perché bisognava anche mutar tutti li banchi non essendo ail'hora fissi nel muro come sono al presente: intanto passavano mesi che né si spogliava né si colcava in letto per dormire; ma stracco, e vinto dalla fatica e sonno al più appoggiava la testa sopra al tavolino, et così per breve spatio sgravava la testa da quella estrema fatica e necessità del sonno.

Questo mi ricordo di haver sentito più e più volte di sua bocca essortando noi a scopare le scuole, et ad affaticarsi volentieri per amor di Dio, soggiungendo ancora, che S.D.M.tà a quelli che si affaticano per lui dà particolari aggiuti spirituali, et interni et che una sola parola che dice interiormente all'anima dà vigore e forza tale che volentieri et allegramente sopporta ogni gran travaglio. Ma lo spirito di Dio è tanto delicato che non è sentito se non da chi sta molto attento,. et ha l'anima molto ben purgata e staccata da tutte le cose del mondo e da se stesso ancora. Io so una persona, che con una sola parola che Iddio li disse al cuore patì allegrissimamente per quindici anni in travagli grandi, che gli occorsero. Né per le sopradette fatiche delle scuole si scordava del suo proprio profitto, ma continuava sempre nella sua rigorosa vita di mangiare una sola volta il giorno, et spesso pane et acqua, recitando sempre il Maturino alla mezzanotte con altre sue orationi si vocale come mentale, discipline e cilicii con grandissima edificatione de suoi compagni e degli esterni ancora; et perché ne anche la casa di Mons. Sig. Vestri de Comitibus Cunei era sufficiente crescendo ogni giorno più li scolari, trasferiron le Scuole Pie in piazza di S. Pantaleo vicino a piazza Navona per contro appunto alla porta de Signori della chiesa verso il palazzo de' Sig. Orsini, (vicino a Pasquino, che era del Sig. Ottavio Manini per scudi 350 l'anno a 28 agosto 1605 se bene non vi entrarono sino al prossimo novembre per essere impedito dalla famiglia del Sig. Cardinale d'Oria)[Notas 1], pagando trecento cinquanta scudi di pigione ogni anno, dove con la maggiore comodità anche maggiormente crescevano in numero li scolari et li Operami ancora.

Non mancarono in questa casa anche delli travagli come era stato nelle altre, e più a basso in un particolare capitolo si dirà.

Notas

  1. Le parole fra parentesi sono una aggiunta del P. Berrò