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:'''Cap. 6 Risposta di una scrittura del P. Pietrasanta | :'''Cap. 6 Risposta di una scrittura del P. Pietrasanta |
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- Cap. 6 Risposta di una scrittura del P. Pietrasanta
Porrò prima il sommario delli punti che in questa stende il detto Padre per maggiore intelligenza del lettore, quali anche hanno qualche corrispondenza con la soprascritta Relatione in prima parte.
1 - Dice la Religione delle Scuole Pie essere distesa con applauso e profitto in più parti dell'Italia, Germania e Polonia, con n. sopra 500 Religiosi.
2 - Esservi un Capo, che è il Generale di molta bontà, e spirito, con buon n.o di osservanti Religiosi.
3 - Haver visitato la casa di S. Pantaleo di detta Religione, et esservi in Roma sopra cento soggetti.
4 - Che due fratelli pretesero con coltelli offendere uno, o due sacerdoti sotto pretesto fossero loro contrarli agli Ordini, che volevano pigliare, et un'altro ferisse un sacerdote.
5 - Essere ordinati molti fratelli, seu laici inetti, indisciplinati et ambitiosi.
6 - Dà il Breve della Religione nullo, e per conseguenza le Co-stitutioni, e voti nulli et invalidi.
Si risponde:
Al primo et 2° il P. Visitatore dice bene.
Al 3° se nel tempo della sua Visita erano in Roma sopra cento soggetti, perchè di questi ne prende solo vinticinque, tra quali si fa scelta delli più discoli, et inosservanti, come esso P. confessa esser-vene, e volersene uscire per ogni strada dalla Religione, come in effetto dodeci di questi essaminati, uscito il Breve se ne uscirono ancor essi, et altri preso il Breve sono remasti.
Si consideri che essame da questi poteva uscire. Poteva il P. Visitatore anzi doveva fondarsi nella Relatione con l'essame fatto dagli osservanti, che con l'habito religioso vivevano tali. E mentre non volse visitare altra casa di essa" Religione doveva chiamare de' Religiosi più osservanti, come lui dice: esservene molti anco per l'altre case, e precise il P. Generale Fondatore, che si essibì dirgli il vero di quanto era nella Religione, e da essi haverebbe sentito il vero. Ma non volse sentirlo, facendo più conto delli relassati, che de' buoni e perfetti Religiosi.
Al 4. Che vi sono ramarichi e passioni etc. Doveva rimediarvi, come era obligato, così delli due fratelli, li quali dice gli fosse riferto tenissero cortelli etc. Doveva assicurarsi del vero, e castigarli, tanto più che si trattava per cosa ambitiosa, e vana pretensione. Come la ferita occorsa in persona quale volendo ponere in camera un fr.llo di poca osservanza, in levargli un cortello, che teneva restò leggermente ferito in una mano.
Al 5°. L'esservi ordinati li fr.lli laici inabili, idioti, et indisciplinati. E' vero; sforzati però li Superiori e da fuori etc. Ma non tanto idioti, inabili et indisciplinati, quanto quelli da esso P. Visitatore fatti ordinare sponte, senza oppressione di favori, quali veramente ignoranti, et petrascandali.
Al 6. Che il Breve della Religione sia nullo, perchè il P. Fondatore diede in nome di tutti la supplica, che essi non sapevano, perciò anche le Costitutioni e voti siano nulli.
Fa errore. Il Padre non ha letto, o non volse leggere li Brevi. Due sono li Brevi, uno per la fondatione della Religione e l'altro per l'approbatione delle Costitutioni.
Il N.P. Generale e Fondatore dà supplica con nome suo, e non d'altri come dice il P. Visitatore, alla f. m. di Gregorio XV per l'approbatione della Religione et esso Papa ne commette l'esame alla Congregatione de' Vescovi e Regulari quale dichiara a 31 agosto 1621 potersi solennizare li voti semplici, e ciò fu approvato dalla Santità sua. Solennizzarono li voti due mesi, e 18 giorni dopo, che fu sotto li 18 di novembre 1621.
Nel 1622 alli 31 di gennaro confirmò N. Signore le Costitutioni, sopra le quali non milita ciò che il P. Visitatore asserisce fossero fatte dal solo P. Generale e che poi con nome di più detto Padre le diede a N.S. senza che gli altri sapessero niente. Essendo dette Costitutioni non solo sapute, approvate, e cischeduno ci disse il senso suo, ma si lessero di continuo a mensa due e più anni, et si praticarono, e si mandarono in altri luoghi, et hoggi vive anco il P. Francesco della Purificatione, uno de' deputati, che hebbe cura di spedirle, et ottenne il Breve, e vi pose anco lui la sua parte, ma si dovevan poi scrivere da uno.
In oltre vi è un'altro Breve sotto li 18 aprile 1623, quale di novo approva li voti et Costitutioni. Un altro Breve della f. m. di Urbano 8 alli 17 febr. 1641 che supplisce ad ogni diffetto, quatenus etc. come il detto P. Visitatore cita. Si che etc.