BerroAnnotazioni/Tomo3/Libro1/Cap39

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Cap. 39 Delle Scuole Pie in Castiglione Fiorentino

Non ostante che la povera Religione nostra, delle Scuole Pie fosse sì travagliata ed anche perseguitata, e per Breve di Papa Innocenzo X ridotta ad uno stato sì miserabile di semplice Congregatione non solo sogetta agli Ordinarli, ma anche del tutto disciolta et senza Capo che la guidasse, non che governasse, particolarmente dopo che da questa all'eterna vita se ne volò quell'anima santa del N.V.P. Fondatore e Generale, con tutto ciò S.D.M. non solo conservava in noi tutti una unione di carità religiosa tale, che dava amiratione a tutta la christianità, poiché sempre si concorreva ad aiutarci nelli bisogni delle case, e delle persone private in ogni indispositione, ma anche moveva il cuore a persone seculari private e publiche a far istanza della nostra s. opera, e lasciando da parte li Regni di Boemia, Un-garia e Polonia, i Regni d'Aragona, e Siviglia nel publico Consiglio, o sia Corti decretarono che si facesse ogni diligenza per havere le Scuole Pie nelli loro Regni, et elessero deputati per tale fontione, et ne mandarono al loro Agente in Roma la copia del decreto, e particolare Procura per aggitare (sic) questa causa et io medesimo la viddi e lessi, concedendo facultà alli Padri delle Scuole Pie di fondare in qualsivoglia luogo e città di detti Regni, e fu presentata al P. Gio. di Giesù Maria Superiore delle Scuole Pie di S. Pantaleo dal Sig. D. Orsino de Rosis.

Nella riviera di Genoa vi furono due luoghi e particolarmente nella Piazza di Finale fu lasciato un legato opulento, che per la nostra Religione fu dato alli Padri di S. Onofrio. Nello stato Ecclesiastico vi fu Matelica, et Amendola et a questo successero li Padri Domi-nicani. Vi furono altri luoghi, ma hora non mi ricordo.

La più aggratiata istanza fu quella della città di Castiglione Fiorentino in Toscana, in riguardo della premura che ne mostrarono li Ser.mi Granduca e Prencipi fratelli et però d'ogni parte si procurò servirli.

Il Sig. Nicolò Acquisti venerando veccio, e molto stimato dal Granduca il Veccio per le sue virtù e lettere lasciò del suo la detta fondatione alle Scuole Pie, con obligo d'insegnare la Dottrina Christiana. La eredità è sufficiente, e vi è casa con due possessioni frutifere. Vi andarono da Genoa il P. Luigi di S. Caterina da Siena con un clerico detto Gio. Evangelista di S. Gioseppe, che molto di cuore si essercitarono in detta fondatione, e nel desiderio del Fondatore, e sodisfattone della Città.

Finalmente in tempo di Papa Alessandro 7 li Padri vi hanno fondato un novitiato per la Provincia di Toscana, e vi vivono da 15 o più Religiosi della roba del testatore, tenendo anche nella città una altra chiesa e scuole.

Notas